Calcio. Dieci anni senza Ciotti in un mondo del pallone sempre più irriconoscibile

CiottiDieci anni fa lasciava questa terra insieme al suo microfono e alle cuffie Sandro Ciotti. Dieci anni sono un tempo abbastanza lungo per constatare come il mondo del calcio sia ormai un’isola avvelenata da affarismi, nella quale le passioni dei tifosi e le gesta sportive sono ormai un corollario sempre più marginale.

Il ricordo di Sandro Ciotti resta però indelebile per le generazioni di appassionati che hanno seguito rapiti le oltre 2.400 partite di calcio raccontate attraverso la radio nella sua carriera quarantennale. E se i suoi allievi, Bruno Gentili e Riccardo Cucchi, ricordando il maestro provano un sentimento di solitudine, lo stesso stato d’animo alberga nei cuori degli sportivi che hanno palpitato almeno per una domenica ascoltando i suoi aggiornamenti dai campi d’Italia. Tecnicamente, parlando di calcio, aveva pochi rivali, ma la sua marcia in più era nel rendere sempre con leggerezza il pathos sportivo, coinvolgendo con una voce dal timbro unico.

La sua ultima radiocronaca fu Cagliari-Parma del 12 maggio 1996. Si congedò così: “Vi rubiamo soltanto dieci secondi per dire che quella che ho appena tentato di concludere è stata la mia ultima radiocronaca per la Rai, un grazie affettuoso a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno!”. A noi manca Ciotti e quel calcio che profumava di erba sudore e passione.

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Geronimo Barbadillo

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