Libri. Tornano i “Canti dell’Edda” con le gesta di Odino e Thor

Quando al principio del nono secolo Harald Harfagr affermò la propria autorità tra i principi norvegesi e sottomise la nazione, molti avversari emigrarono in Islanda, allora quasi disabitata, portando con sé il tesoro della loro tradizione religiosa e poetica, ancora libera dall’influenza del cristianesimo, trionfante anche nei territori settentrionali. Quando la cultura scritta si radicò anche tra gli islandesi, circa un secolo più tardi, essi trascrissero le proprie canzoni popolari, le leggende degli eroi e i miti cosmogonici. La parte più antica di questa letteratura è costituita dall’Edda, datata fra il X e l’XI secolo, e attribuita a Snorri Sturluson, scrittore e uomo politico islandese. Il libro contiene una breve storia della mitologia nordica, narra le gesta degli Dei e le battaglie coi Giganti, tratta delle rune fascinose e delle foreste impenetrabili, talvolta con un linguaggio volutamente oscuro e misterioso. I canti sugli eroi sono il gruppo più numeroso: dal tono paganeggiante, essi descrivono uomini forti e rudi, esprimendo il portamento tipico delle civiltà guerriere. Odino e Thor stanno in primo piano, così Freya tra le dee, mentre Loki si caratterizza per una personalità ambigua e ‘bifronte’, ma sopra tutti aleggia Baldr, divinità della luce, il cui tragico destino compie il crepuscolo degli Dei, il ragnarok, dal quale rinascerà un mondo nuovo e trionfale.

I canti dell’Edda

*I canti dell’Edda, edito da Iduna, pp.194, euro 18

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