Cultura. Ezra Pound contro l’usura (e il precariato moderno) negli scritti di Accame

Ezra Pound
Ezra Pound

Rileggere Giano Accame per approfondire Ezra Pound, oltre le semplificazioni. La casa editrice Passaggio al Bosco di Firenze ha meritoriamente riportato in libreria “Ezra Pound economista (contro l’usura), volume già edito da Settimo Sigillo di Roma, con una introduzione di Adriano Scianca, intellettuale che al poeta fascista ha dedicato studi e saggi, e legittimamente difende l’appropriazione da parte della gioventù nazionale non solo dell’apparato iconico poundiano, ma anche della battaglia ideale contro lo sfruttamento che ne sottende ogni rigo della produzione letteraria e politica. Scianca, in questo contesto, interpreta Pound come un pilastro di un neolaburismo patriottico, privo di ogni materialismo, ma connesso con la realtà: “”Questa dimensione di liquefazione delle sicurezza sociali, questa restrizione dell’orizzonte di speranza per il lavoratore oggi ha un nome: precariato”. Non a caso aggiunge che “il dominio dell’usura è caratterizzato dall’incapacità strutturale e cancerosa di programmare il futuro, di pensare se stessi in una dimensione che non sia “a tempo determinato”, di spersi mettere in prospettiva”. “Senza lavoro – scrive Pound – sperare è follia”.

Giano Accame

La forza politica dello scritto di Accame resta intatta: l’intellettuale postfascista spiega la connessione tra economia e poesia, perché solo la parola può diventare un tornio politico che schiaccia i luoghi comuni. Il filo rosso è la decrittazione, il disvelamento delle storture del capitalismo deteriore: “con usura / non v’è chiesa con affreschi di paradiso”. E così il saggio è una immersione in un imperdibile universo letterario, da Balzac a Dostoevskij, con Raskolnikov ribelle che mette in gioco la propria vita “contro una strozzina che succhiava sangue ai poveri”.

Nel volume ci sono anche passaggi preziosi sui rapporti tra Pound e Mussolini, e tra lo scrittore americano e il fascismo, nonché sulla passione che guidò lo scrittore nella stagione della Repubblica sociale italiana, nella quale i 18 punti di Verona, di intensa estrazione sociale, furono accolti con entusiasmo.

In conclusione l’opera di Accame, preziosa come poche e indispensabile nelle librerie degli anticonformisti di ogni tempo offre una doppia chiave interpretativa: nei grandi letterati non si può mai scindere la visione politica da quella estetica-artistica e così in Pound non si possono leggere le meraviglie dei Cantos prescindendo dalla “sfida che i poteri finanziari, dell’usura, muovono all’uomo e al mondo”.

Ezra Pound economista (Passaggio al Bosco)

*Ezra Pound economista di Giano Accame (pp.317, euro 18, Passaggio al Bosco)

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Michele De Feudis

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