Serie A. Lo spettro della retrocessione fa paura a Firenze, come nel ’93?

Vincenzo Montella

A Firenze si aggira uno spettro. È nell’ombra, nessuno riesce a vederlo ma pure c’è. Ha già colpito in passato. I più “anziani” lo ricordano ancora, i più giovani ne hanno letto, su internet, come di una specie di leggenda urbana.

La Fiorentina rischia grosso. I viola non sanno più far punti, sono in una crisi così nera che l’ultima di campionato, contro il Genoa, è uno spareggio salvezza. Era già successo. E quella volta, nel ’93 lo squadrone di Gabriel Omar Batistura, del bizzoso Stefan Effenberg, del talentino Brian Laudrup riuscì nell’impresa di precipitare, dal sesto posto alla B.

La situazione è gravissima. Perché una squadra, anche questa volta, infarcita di talenti non riesce a mettere insieme una partita discreta. Il cambio in panca, l’approdo di Vincenzo Montella al posto di Stefano Pioli (che male s’è lasciato coi Della Valle e ciò, ai superstiziosi, un po’ ricorda lo scontro tra Gigi Radice e Cecchi Gori) non è servito a nulla.

Nelle ultime sei gare, un solo gol all’attivo. Un pareggino e cinque sconfitte. La classifica ora chiede lo sforzo di un solo punticino per restare in A. Ma se lo stato di salute della squadra è quello che s’è visto nelle ultime settimane, anzi, negli ultimi mesi, a Firenze si deve sperare in un’impresa, nella depressione di un Genoa sballottato tra esoneri e nuovi mister precipitati dall’entusiasmo Piatek all’incubo della retrocessione. E nei risultati favorevoli dagli altri campi che, ventisei anni fa, non arrivarono.

Careca

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