Formula 1. A Baku vince Bottas, le Ferrari arrancano ancora

E’ l’insidioso tracciato cittadino di Baku a fare da sfondo al quarto appuntamento stagionale.

Tappa fissa dal 2016, quando per la prima ed unica volta la gara aveva preso la denominazione di Gran Premio d’Europa –mentre ora più coerentemente è quella di Gp di Azerbaijan- questo evento si caratterizza per l’artificiosa spettacolarità  della sua conformazione.

E infatti, già dal venerdì mattina non mancano le sorprese…anche se sono tutt’altro che positive.

Da segnalare, innanzitutto, la penalità di dieci posizioni sulla griglia comminata ad Antonio Giovinazzi per sostituzione dell’unità propulsiva.

Ma soprattutto, c’è un altro episodio:  infatti, dopo soli diciassette minuti della prima sessione del venerdì, George Russel  centra un tombino che incredibilmente non era stato fissato e si era sollevato (sembra a causa di uno delle sollecitazione per il passaggio di Charles Leclerc), distruggendo il fondo della sua vettura e dovendosi fermare, tra lo stupore e l’imbarazzo di addetti ai lavori e spettatori.

Risultato: Fp1 cancellate ed unico tempo de facto valido l’1’47″497 con cui Leclerc ottiene la prima posizione. Il monegasco, per altro, sembra trovarsi piuttosto bene sul giro secco e primeggia anche nelle altre due sessioni di libere –sempre davanti a Vettel, come del resto al venerdì mattina- con 1’42″872 e 1’41″604. Per altro, i colpi di scena non finiscono qua, visto che Gasly salta i controlli di peso al termine della FP2, venendo così costretto a partire dalla corsia dei box alla domenica.

Al sabato, prima delle qualifiche, la sensazione è quella di una sessione che si prospetta assai combattuta, sin dalla Q1. Così è infatti.

La prima sessione è appannaggio di Gasly in 1’41”335 ( che scende comunque in pista, nonostante la penalità e poi delle irregolarità al flussometro)  davanti a Leclerc, mentre desta grande scalpore la diciottesima posizione e la conseguente eliminazione di Hulkenberg e della sua Renault. La stessa scuderia francese per altro, vede Ricciardo salvarsi per il rotto della cuffia, riuscendo quest’ultimo a segnare un tempo appena prima dell’incidente di Robert Kubica.

Il polacco, in costante difficoltà, nel tentativo di “far girare” la sua Williams per affrontare la strettissima successione delle curve 8-9-10, arriva troppo stretto in entrata sul cordolo, toccando il muretto e rompendo così il braccetto della sospensione anteriore sinistra.  La vettura, ormai non controllabile, si schianta sulle barriere opposte che, al pari della stessa, si danneggiano pesantemente e una lunga sospensione della sessione per ripararle.

Fortunatamente per lo sfortunato pilota polacco, nessuna conseguenza. Per la Williams invece, un altro tristissimo e complicato fine settimana.

Il vero grande colpo di scena arriva però quando mancano sette minuti e quarantuno secondi : Leclerc, fin qui il favorito numero uno per la conquista della pole, arriva alla fatidica curva 8 troppo veloce, sbagliando completamente il punto di frenata. Forse la mescola che monta, la media, non è la più congeniale rispetto alle condizioni della pista. Forse è un semplice errore di valutazione. Fatto sta, che a nulla serve il bloccaggio disperato del giovane monegasco che picchia duro nello stesso punto di Kubica, per altro appena riparato. Questo significa un’altra interruzione ma soprattutto una gara tutta in salita per lo stesso numero 16 rosso che dovrà scattare dall’ottava posizione, visto anche l’arretramento di Raikkonen per l’ala troppo flessibile.

A primeggiare in Q2 è Verstappen che è anche il primo a far segnare un giro veloce in Q3 in 1’ 41” 447: tale tempo però,  viene subito abbassato da Hamilton, in 1’40” 703. Le fiamme vere però, esplodono con gli ultimi tentativi. La pole alla fine va ad uno splendido Bottas, abilissimo a sfruttare l’ultimo settore: 1’40” 495 è il tempo della pole. Ad Hamilton, staccato di 59 millesimi, resta solo l’amarezza della seconda posizione, mentre Vettel è terzo in 1’40”797.

Alla domenica, come al solito, l’aria è quella dei grandi eventi. C’è grande attesa per capire quali indicazioni saprà fornire la quarta gara del mondiale ma  soprattutto c’è la consapevolezza di quanto siano problematiche le prime fasi di gara e in particolare, la curva uno.

Al via, Bottas si difende e tiene bene la testa, mentre Hamilton deve accodarsi. Trai i primi perdono posizioni Verstappen, appannaggio di Perez e Leclerc, che si ritrova decimo alla fine del primo giro, dopo aver rischiato in un contatto con Albon.

Il monegasco torna ottavo all’inizio del quarto giro, dopo i sorpassi su Ricciardo e Kvyat. E’ quinto  alla settima tornata dopo il sorpasso su Perez.

Davanti intanto, i primi tre scappano con Bottas abile a sfruttare la pista libera mentre il lungo rettilineo di arrivo/partenza, assieme all’ala mobile, favorisce un continuo scambio di posizione tra i piloti a centro gruppo.

Dopo le soste iniziali, i primi tre si fermano tra l’undicesimo e il tredicesimo giro, montando le medie. Leclerc invece, prosegue, allungando il proprio stint.

L’iniziale seconda metà di gara, è caratterizzata dai giri veloci in successione di Hamilton e Verstappen: il primo infatti tenta di chiudere il gap verso il compagno di squadra, mentre l’olandese sembra ritagliarsi una sfida diretta con il monegasco della Ferrari che alla trentesima tornata si ritrova entrambe le Mercedes negli scarichi.

All’inizio del trentaduesimo, poco dopo un contatto che coinvolge Kvyat e Ricciardo, Bottas si prende all’esterno la prima posizione, seguito alla tornata successiva da Hamilton che così  torna secondo.

Vettel si accoda, lasciatagli dal compagno la terza posizione: è la tornata 34. Al termine di questa, arriva il sospirato stop di Leclerc che monta gomme morbide e parte all’attacco.

Cinque giri dopo è Gasly a dover abbandonare dopo una buona rimonta, a causa di un problema tecnico.

A quattro giri dalla fine, visto che il gap verso Verstappen non è stato chiuso, Leclerc viene fatto rientrare per montare un nuovo treno di morbide. L’obiettivo è chiaro: strappare il giro più veloce che Bottas avrebbe fatto al giro 50 in 1’44”024.

Le ultimissime tornate sono caratterizzate dalla rincorsa disperata di Hamilton a Bottas: nonostante l’inglese arrivi a meno di otto decimi, alla fine è il numero 77 a trionfare, per un’altra doppietta delle Frecce d’Argento.  Terzo è un piuttosto anonimo Vettel che svolge il compitino al meglio ma non sa esaltare.

Quarto un buon Verstappen che finisce davanti a Leclerc: il monegaschino alla fine si prende anche il punto in più, segnando un 1’43”009 proprio al penultimo giro. Punti iridati anche per un ottimo Perez, per le due McLaren di Sainz e Norris, per Stroll e per l’Alfa di Raikkonen, abile a risalire dopo la partenza dai box.

Grande vittoria dunque per Bottas, bravo a gestire i momenti più delicati, mentre in generale le Ferrari sembrano ancora inseguire. A Maranello il campanello d’allarme non smette di suonare, visto che in alcuni tratti le Red Bull, e in particolare Verstappen, non sono apparse lontane dalle Rosse, perlomeno sul passo gara.

Appuntamento venturo tra due settimane, sulla tecnicissima pista di Barcellona, per il Gran Premio di Spagna.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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