Calcio&Pepe. L’elogio del “mollare mai”: la Juve di Allegri e Cr7 contro l’Atletico

Mollare mai. Ribaltare un pronostico che sembrava già chiuso. Rimontare e cancellare, asfaltare un avversario borioso e arrogante. Il successo stellare della Juventus segna una pagina storica per il calcio italiano in Europa. Dietro questa prestazione perfetto c’è davvero tutto il genio nazionale di un allenatore, come Massimiliano Allegri, in grado di leggere le sfide, inventando schieramenti e opzioni tattiche in grado di far saltare un fortino serrato come quello degli spagnoli pavidi di Simeone.

Allegri timoniere tricolore

La Juve vince perché dopo Madrid il suo allenatore ha trasmesso serenità al gruppo e consapevolezza della propria forza. Non ha mai avuto tentennamenti Allegri, anche quando qualcuno pensava che un flop allo Stadium poteva diventare il prologo del suo addio a fine stagione. Allegri non ha mollato, come Ulisse davanti alle sirene, si è riempito le orecchie di cera, non ha ascoltato i Soloni da playstation e ha messo in campo una formazione dirompente in ogni reparto. L’innesto di Spinazzola è una trovata da Mago Merlino, l’esaltazione della duttilità di Emre Can il segnale che ai suoi ragazzi può chiedere qualsiasi sacrificio. E poi un centrocampo istruito per non sprecare palloni e fare un pressing forsennato. E Bernardeschi esplosivo come un cacciabombardiere…

Negli ultimi anni raramente sul piano tattico siamo stati così orgogliosi di un allenatore italiano, in grado di far sembrare un tecnico da torneo scolastico Diego Simeone, lo spaccone dei gestacci dell’andata.

Cr7 costruito per vincere

Fermate un attimo il film sella partita. L’arbitro ha fischiato il rigore sul 2-0. I giocatori dell’Atletico si accalcano al centro dell’area, un po’ attaccando l’arbitro e un po’ provocando Cristiano Ronaldo. Lo spagnolo resta impassibile. Non muove un muscolo del volto. E’ già concentrato sull’obiettivo, sul missile dagli undici metri che manderà in paradiso il popolo bianconero dello Juventus Stadium e restituirà orgoglio agli appassionati di calcio in Italia. Nulla lo può distrarre. Va sul dischetto e spara il suo pallone-proiettile, risultato di un allenamento forsennato, superando dolore, fatica e i limiti umani che potrebbero sorgere dall’appagamento.

Ora il sogno Champions torna attuale per la Juve, ma un intero paese può riflettere sul talento puro e contaminante di due uomini di sport senza pari, Massimiliano Allegri e Cristiano Ronaldo, icone della filosofia del “mollare mai”.

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