Il fatto. Adesso l’Unione Europea vuole regolamentare anche i tatuaggi

(da pixabay)

L’Unione Europea vuole mettere ordine anche tra gli inchiostri per i tatuaggi. Sono almeno 400 i principi chimici utilizzati dai laboratori di tatoo che l’Ue potrebbe mettere al bando.

Ma, come riferisce Politico che ha sollevato il caso ripreso in Italia anche dal Fatto Quotidiano, le manovre dell’eurocrazia potrebbero essere ostacolate dalla circostanza per cui il mercato degli inchiostri per tatuaggi rimane un mercato appannaggio di piccole e medie imprese. Praticamente ingestibile, al momento, da parte delle agenzie centrali.

Alla base della stretta a cui Bruxelles inizia a pensare, ci sarebbero gli studi commissionati e pubblicati dall’Agenzia Europea in materia di sostanze chimiche secondo cui un’importante quantità di pigmenti, inchiostri e colori presenti oggi sul mercato potrebbe contenere principi potenzialmente dannosi o pericolosi per la salute dei consumatori. Proverrebbero, inoltre, da Paesi (tra cui gli Stati Uniti) che presentano controlli meno serrati su sostanze contaminati e rappresenterebbero, così, un rischio.

Allo stato attuale, il mondo variegato e variopinto del tatoo rimane una delle pochissime oasi intatte dalla mano pesante della normativa comunitaria. Adesso, entro la fine dell’anno, toccherà all’Echa (appunto, l’Agenzia per i prodotti chimici comunitaria) valutare e proporre un programma di intervento alla commissione Ue.

Wim Kieft

Wim Kieft su Barbadillo.it

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