Se è vero che pur di scrivere si è ridotto a vivere è anche vero che vive male, Aldo Busi, sobbarcandosi orrende cene pur di scorgere un poco di quella odiosa realtà italiana di cui si nutre. ‘’Le consapevolezze ultime’’ (Einaudi) si riducono a poco, strette come stanno nella provincia lombarda che fattura in nero, investe all’ estero e non compra i suoi libri.
Frammenti di discorsi più o meno autobiografici, con sfoggio d’ atletismo su pagina, lunghi salti borbottanti con consapevolezza da soubrette.
Non c’ è la ricerca dell’ effimero, ma la lezione di un moralista barbaro che interpreta un ruolo da colto selvaggio che massacra tutto, rivendicando purezza e scelte comuni a molti e sbandierate da pochi.
Insomma: una gran noia, un valzer di parole e parole e parole. Nel 1963 Pasolini intervistato da Alberto Arbasino la risolveva brevemente: «Sai cosa mi sembra l’ Italia? Un tugurio i cui proprietari sono riusciti a comprarsi la televisione».
Ecco, ora c’ è anche il wi-fi.