Libri. “L’inganno antirazzista” di Fergola: breviario contro il pensiero unico

Il saggio di Fergola
Il saggio di Fergola

“L’inganno antirazzista” è il nuovo libro di Stelio Fergola, edito da “Passaggio al Bosco”: titolo accattivante e taglio non conforme, per un’opera che analizza e demolisce i dogmi del progressismo imperante, quello che “uccide le identità e i popoli” attraverso la religione del multi-culturalismo.

Fin dalla prefazione, scritta dall’etnologo e intellettuale francese Christian Bouchet, appare chiara una cosa: l’Europa soffre di una malattia autoimmune che, non riconoscendo i patogeni esterni dai normali costituenti dell’organismo, aggredisce se stessa. L’antirazzismo, travestito da lotta alle discriminazioni, si nutre di almeno quattro elementi: il superamento di ogni differenza etnico-culturale, l’autorazzismo, l’appoggio alle migrazioni di massa e l’ostilità dichiarata verso il concetto di famiglia e la difesa del proprio popolo. Non si tratta di fantasie complottiste, ma di una realtà consolidata che l’autore ritrova – pagina dopo pagina – nelle trasmissioni televisive, nei linguaggi diffusi, nelle scelte politiche e nelle tendenze sociali.

L’analisi della società multiculturale, infine, restituisce al lettore un quadro preoccupante e profondamente attuale: si passano in rassegna i casi della Francia, del Belgio, dell’Inghilterra, degli Stati Uniti e della Svezia, con le loro emergenze e i loro contrasti, le loro debolezze e le loro contraddizioni. Il sogno multietnico è demolito senza complimenti, analizzando la triste quotidianità del radicalismo islamico, della ghettizzazione razziale, dell’odio diffuso e del crescente aumento dei contrasti, ma anche del profondo autolesionismo imperante, della nuova furia iconoclasta e della sistematica repressione di ogni natuale istinto identitario teso alla sopravvivenza e alla trasmissione del proprio retaggio tradizionale e culturale.

Smascherando le menzogne dei media mainstream e dell’intellighenzia cosmopolita – che anche in Italia sta predicando a ritmi serrati dai salotti televisivi, dalle aule istituzionali e dalle cattedre accademiche – Fergola riesce ad inserire il dramma multiculturale nel più ampio contesto dei processi globali in atto: l’esaltazione illogica delle migrazioni di massa, infatti, è funzionale al traffico di schiavi che alimenta il business dell’accoglienza e fornisce manodopera a basso costo, scardinando i diritti sociali e sindacali degli autoctoni. Il mostro mondialista – che impone la forma-merce alla forma-uomo – ha il preciso scopo di recidere le forme di radicamento culturale, etnico e tradizionale inscritte nel nostro solco storico, al fine di sostituire gli organismi comunitari dei popoli con le più liquide e malleabili masse dei consumatori: un destino mostruoso, al quale è necessario sottrarsi rigettando ogni forma di fatalismo e riprendendo coscienza della nostra identità millenaria.

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Massimiliano Scaglia

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