Nel volume Communists (dal nome con il quale era stata catalogata una cartella dell’archivio dell’Oss) da poco pubblicato, l’autore affronta un argomento in passato solo sfiorato dalla storiografia: l’accordo segreto fra i servizi Usa e il Partito comunista italiano. Un argomento che qui e là era stato accennato, anche da storici e ricercatori, ma pareva fosse solo un generico aiuto dell’Intelligence Usa ai partigiani comunisti, come avveniva nei confronti dei partigiani bianchi. Communists chiarisce, offrendo una ricostruzione completa con tanto di nomi, dinamiche, accordi fra l’Oss e i britannici, i contatti con Palmiro Togliatti, indiscusso leader del Pci.
Tadolini ha incrociato i dati desecretati con quelli della storiografia resistenziale che coincidono, dando forma a un quadro completo di una “operazione coperta” degli Usa, decisiva per comprendere appieno le dinamiche della guerriglia partigiana. Non solo: emerge anche la psicologia dei dirigenti dell’Oss nell’approccio ai comunisti italiani, che l’esercito Usa fece operare dietro le linee italo-tedesche. Il vertice di questa struttura statunitense era composto da comunisti Usa, che spesso avevano combattuto nella guerra di Spagna contro i fascisti. L’Oss utilizzò con i propri vertici comunisti, i comunisti italiani selezionati e indicati dal Pci stesso.
I servizi Usa realizzarono così una struttura segreta al cui vertice c’era Wild Bill Donovan, che aveva contatti e relazioni quotidiane con i comunisti. I partigiani eseguivano missioni per conto degli Usa nelle retrovie e richiedevano e ottenevano dall’esercito Usa materiale bellico oltre che l’utilizzo di ponti radio per comunicare fra loro e con chiunque volevano (è molto probabile che ci siano stati contatti anche con l’Urss).
L’Oss forniva ampi margini di manovra e assicurava spazi di collaborazione contrariamente a quanto la memorialistica resistenziale ha sempre sostenuto di avere avuto sporadici appoggi. Si trattò di una iniziativa portata avanti in silenzio e che costò cara ai graduati Usa che a Washington, a livello politico, denunciarono l’esistenza di questa struttura comunista. Non è un caso, come mostra Tadolini nel suo libro, che proprio nelle aree dove i partigiani comunisti colpirono più duramente c’erano i gruppi organizzati e finanziati dagli Usa. Non mancarono anche richieste da parte di partigiani all’aeronautica Usa di bombardare centri abitati e paesi limitrofi alle grandi città dove ovviamente fu colpita pesantemente la popolazione civile.
Luca Tadolini, Communists, Edizioni all’Insegna del Veltro, pagg. 260; euro 26,00