E l’epica è fatta di eroi, sicuramente. Ma forse (o soprattutto?) è fatta anche di traditori.
Mattia Di Lorenzo, giornalista napoletano, li ha messi in fila nel suo libro “Cuori Ingrati”, edito per Urbone Publishing. Li mette in fila tutti, quelli che hanno spaccato gli anni ’80 e ‘90 (Lionello Manfredonia, dalla Lazio alla Roma oppure Roberto Baggio che lascia la Fiorentina per andare a dispensar meraviglie all’odiata Juventus), spiega come il “tradimento” non faccia male solo ai cuori italiani e che all’estero, forse, si arrabbiano anche e più di noi (e lo imparò a sue spese l’ex blaugrana Figo quando decise di tornare, con la camiseta blanca del Real addosso, al Camp Nou).
Di Lorenzo scova anche delle chicche molto gustose, come il caso dello scozzese Fergus Suter che – anno domini 1880 – decise di salutare il “suo” Darwen e di accordarsi con il Blackburn Rovers. A dimostrazione del fatto che la rabbia di un amore tradito è tale a ogni latitudine pallonara.
Il baricentro del libro, e lo si intuisce già dal titolo, è ovviamente Napoli. “Core ‘ngrato” è titolo di una struggente canzone d’amore che i tifosi azzurri subito dedicarono al transfuga juventino José Altafini quando inzuccò la rete che esorcizzò le speranze scudettate del Napoli. Era il 6 aprile 1975, all’88esimo Altafini segnò il gol della vittoria bianconera. Il sogno del primo scudetto sfumò, così come le ultime stille d’amore che Napoli aveva per il suo ex bomber.
Core ‘ngrato per eccellenza è oggi Gonzalo Higuain. Il suo approdo (ancora una volta) alla Juventus ha causato una vera rivolta sportiva, gettando benzina sul falò della rivalità tra i tifosi delle due squadre. Higuain, alle falde del Vesuvio, è il nuovo Gano di Maganza. Perché, come noto, a Napoli il calcio è diventato identità.
Mattia Di Lorenzo, “Cuori Ingrati”, Urbone Publishing, 112 pagg 11,40 euro
