GP Malesia 2017. Trionfo per Verstappen e la Red Bull, rimpianti Ferrari

Diretta dalla telecamera-car di Vettel
Diretta dalla telecamera-car di Vettel

“La fortuna e la sfortuna nelle corse non esistono”
                                        Enzo Ferrari

Con la suddetta frase, l’Ingegner Ferrari, sottolineava come in in uno sport tecnologico come quello dei motori, caratterizzato da esperimenti e innovazioni continue, l’uomo è comunque autore del proprio destino. La frase è, di per sè, innecepibile. Ecco però, se il Grande Vecchio avesse assistito agli ultimi due Gran Premi, Singapore e Malesia, forse per cinque minuti si sarebbe ricreduto. Se nella scorsa corsa infatti, c’era stato l’incidente alla partenza, sul circuito di Sepang i problemi tecnici hanno bersagliato la Scuderia di Maranello; andiamo in ogni caso con ordine.

Prove Libere

La tre giorni sul circuito malese era, a dir la verità, cominciata nella maniera migliore: dopo la pioggia della FP1, in FP2 e FP3 le due Ferrari avevano monopolizzato la classifica. Sia il giro secco che il passo gara erano apparsi da subito grandiosi. Neanche il motore sostituito sulla Rossa n.5 di Vettel nella sessione di sabato mattina, sembrava potesse impensierire gli uomini di Arrivabene. Le Mercedes poi, principali rivali, avevano avuto diversi problemi di set up. Gli osservatori avevano per questo indicato le Frecce d’Argento solo come possibile terza forza, persino dietro ad una Red Bull subito in palla. Le qualifiche, quindi, erano poste sotto i migliori auspici.

Le qualifiche

Nulla lasciava presagire cosa sarebbe successo durante le qualifiche; già dopo pochi minuti nella Q1 Vettel era costretto ai box, impossibilitato a ripartire: l’unica parte della power unit che non era stata cambiata in mattinata, il turbo, aveva deciso di abbandonarlo.
”Stavo cominciando il giro – racconta il pilota tedesco costretto al ventesimo ed ultimo posto in griglia – ho perso potenza e siamo tornati lentamente ai box. Abbiamo avuto un problema con la pressione che arriva al turbo”.
Qualifiche che alla fine si sarebbero del tutto indigeste, con Hamilton in pole position grazie ad un giro perfetto (pole numero 70 per lui), Raikkonen secondo per soli 45 millesimi ed unico a migliorare nel secondo giro veloce in Q3. Terzo e quarto i due alfieri della Red Bull: Verstappen e Ricciardo. C’era in ogni caso, la consapevolezza che al di là della rimonta di Vettel, si sarebbe potuto contare pienamente su Raikkonen. Il peggio però, doveva ancora venire.

La gara

Se quantomeno si poteva poteva sperare in  Raikkonen, il giro di formazione spazza via ogni dubbio; il finnico, apparso in difficoltà, non si schiera e torna nei box. I meccanici provano a lavorare sulla macchina ma alla fine nulla da fare: per lo sfortunato finnico n. 7 è il ritiro. Anche per lui turbo ammutolito e addio sogni di gloria. In pista dunque, diciannove partenti. Al via Hamilton scatta bene, seguito da Verstappen e Bottas, il quale allo start sopravanza Ricciardo. Al termine del primo giro Vettel è quattordicesimo. Al quarto giro la grande emozione: con un sorpasso deciso, all’interno della curva 1, l’olandese Verstappen si porta al comando, non lo lascerà più, imprimendo alla corsa un ritmo forsennato. Al giro dieci poi, anche Ricciardo sopravanza Bottas dopo una bella battaglia: era subito apparso come le Mercedes non potessero oggi competere contro la squadra austriaca. Intanto Vettel, disponendo di gomme soft e facendo quindi uno stint più lungo, continuava nella sua rimonta. A dir la verità, potendo disporre di quella che oggi era senza dubbio l’auto più forte, pochi erano i dubbi su una possibile rimonta forsennata del tedesco. Peccato solo che, arrivato nel finale alle spalle di Ricciardo a giocarsi il terzo gradino del podio, il n.5 disponesse di gomme più usurate. L’australiano infatti, non più così veloce anche per un danno al fondo scalinato, potendo contare però su pneumatici meno usurati, è riuscito a difendersi egregiamente. L’unica vera oppurtunità di sorpasso per il tedesco si presenta al giro 49 ma l’australiano la rintuzza senza problemi. Una gara nel complesso piacevole con tanti duelli: Massa vs Stroll, Ocon vs Sainz (con tanto di contatto) e con tanti motivi tecnici, compreso un giallo finale. Nel giro d’onore infatti, mentre i piloti rientravano ai box, ecco l’incoprensione tra Vettel e Stroll e il clamoroso incidente; la Rossa n.5 su tre ruote e Vettel costretto a chiedere un passaggio a Wehrlein per tornare ai garages. Seconda vittoria in carriera per l’olandesino Verstappen che festeggia così i venti anni d’età (è nato il 30-9-1997). Piazza d’onore per Hamilton, oggi in veste di ragioniere, che accumula così punti importanti nella corsa all’iride. Terzo Ricciardo. Punti iridati per Vettel, Bottas, Perez, Vandoorne, Stroll, Massa e Ocon. Per la Ferrari tanti rimpianti. Per Vettel la consapevolezza di aver avuto la migliore auto nelle ultime due gare ma di aver capitalizzato solo un quarto posto. Al tedesco resta solo il giro più veloce; un 1′:34″080 sufficiente per abbattere il record della pista che apparteneva a Montoya. Arrivederci dunque al prossimo Gran Premio, sulla splendida pista di Suzuka in Giappone.

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Lorenzo Proietti

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