Anniversari. Il 29 maggio ‘giorno del ricordo’ della tragedia dei tifosi della Juve all’Heysel

HeyselBruxelles, stadio Heysel, 29 maggio 1985. Ventotto anni dopo c’è chi non dimentica. E chi non potrebbe dimenticare nemmeno se volesse: i genitori, i fratelli, i figli di quei 39 spettatori riuniti dal destino in una morte orrenda, sepolti vivi nella calca seguita alle cariche degli hooligans inglesi e dei poliziotti belgi. I sopravvissuti alla mattanza che si trovavano altrove, magari solo perché avevano scambiato il biglietto del maledetto settore Z con un altro posto. I feriti che portano sulla pelle il marchio dell’Heysel e negli occhi le immagini dei corpi travolti sulle gradinate, mentre la Uefa metteva in scena la più tragica delle farse, nella notte senza ritorno del calcio.

Per troppo tempo il ricordo di quei volti è stato relegato al dolore intramandabile di chi li aveva amati in vita, o alla buona volontà di persone comuni come i membri del Comitato “Per non dimenticare Heysel”, che si prende cura del monumento alle vittime “adottato” dal Comune di Reggio Emilia e organizza la commemorazione ad ogni anniversario. Per troppo tempo, dice Annamaria Licata del Comitato Heysel, “ci si è ricordati dell’Heysel solo un giorno all’anno”. E nemmeno tutti: “La società Juventus si è disinteressata per anni. Con Andrea Agnelli è tutto cambiato, per fortuna”.

Lo conferma Beppe Franzo, anima storica del tifo bianconero in curva Scirea: “Dalla società abbiamo avuto riscontri positivi da quando è stato aperto l’angolo della memoria nel museo dello Juventus Stadium”.  E nell’ottobre 2011 la Juventus si è impegnata con il Comitato Heysel e il Comune di Torino per dedicare ai caduti un’area monumentale all’interno della Continassa, il terreno pubblico su cui sorge lo stadio di proprietà.

Pochi giorni fa il consiglio comunale di Torino ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone insieme a due colleghi di centrosinistra: sollecita il Comune ad accelerare i tempi per l’intitolazione di una via, e a fare del 29 maggio la “giornata in ricordo delle vittime dell’Heysel e di condanna di ogni forma di violenza in ambito sportivo”.

“La mozione non modifica nulla rispetto all’accordo del 2011 – precisa Marrone – è solo un mezzo per sollecitare la Juventus a darsi da fare in tempi brevi”. Il Comitato, infatti, non vuole un riconoscimento qualunque: “Il monumento e la via devono trovarsi nell’area dello Stadium, per scongiurare ogni oltraggio vandalico – spiega la Licata – per questo aspettiamo risposte precise e non strumentalizzabili”. I lavori alla Continassa dovrebbero comunque finire in tempo per il trentesimo anniversario della strage.

Per il momento si pensa alla commemorazione, si terrà sabato 1 giugno a Reggio Emilia. Ma non solo: c’è da organizzare la raccolta fondi per la copertura del monumento nella città emiliana, tuttora esposto alle intemperie. E c’è da scongiurare il rischio che l’imminente abbattimento dell’Heysel elimini anche la targa commemorativa della tragedia. Sarebbe un’ulteriore vergogna.

Piace anche l’idea della “giornata del ricordo” lanciata dai consiglieri comunali: “Dal prossimo anno potremo farne un appuntamento che dia spazio a convegni contro la violenza e tornei di calcio con le tifoserie – dice la rappresentante del Comitato – magari, un giorno, inviteremo anche quelli del Liverpool”. Ma prima di allora dovranno passare molti altri 29 maggio. L’importante, oggi, è ricordare che almeno la memoria di chi non è tornato non è morta sui gradini dell’Heysel.

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Andrea Cascioli

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