Boxe. Superleggeri: tutto in tre riprese, Crawford stritola Indongo e si conferma “re”

crwaford ingongoBreve, conciso e doloroso. Queste tre parole bastano a riassumere fedelmente l’incontro andato in scena sabato notte negli Stati Uniti fra il malcapitato Julius Indongo e Terence Crawford. La posta in palio, altissima e proprio per questo terribilmente allettante, è il dominio assoluto della categoria superleggeri delle quattro principali organizzazioni mondiali di boxe: WBC, WBA, WBO e IBF. Galvanizzato dall’unificazione delle cinture IBF e WBA dello scorso aprile, il namibiano Indongo, pur consapevole della tenacia del suo avversario statunitense nel difendere le sue conquiste ( mai sconfitto e 6 volte vittorioso nella difesa di titoli mondiali ), accetta la sfida. Un po’ come un giocatore di poker, consapevole di avere a disposizione una mano discreta ma non ottima e ingolosito dall’all in chiamato dal suo avversario. Ma il suo bluff contro Crawford è una mossa troppo avventata tanto che anche la Dea Bendata gli volge le spalle.

TRE RAPIDE RIPRESE. Infatti il match dura solo tre riprese in cui emerge la netta superiorità del pugile statunitense, che dopo un primo round di studio, inizia la sua offensiva con una combinazione gancio- montante, spedendo successivamente al tappeto Indongo con un destro alla milza ed un sinistro al volto. A questo punto il namibiano è costretto ad attaccare e, di conseguenza, a scoprirsi ai contrattacchi di Crawford: prima un diretto destro e poi, schivato un gancio di Indongo, l’uno-due al fegato ed alla milza che manda definitivamente al tappeto l’avversario.

UN PO’ DI NUMERI A seguito di questa ultima, rapida ed esaltante vittoria, Terence Crawford è meritatamente numero uno nel ranking mondiale della propria categoria di peso: sette incontri difensore vincente di titoli mondiali, imbattuto e con ventitré dei trentadue match disputati vinti per KO. Se a ciò si aggiunge la percentuale di colpi andati a segno nel suo ultimo incontro superiore al 50%, si ottiene il ritratto di un dominatore, re indiscusso e indiscutibile dei superleggeri, a cui non resta che inchinarsi in qualità di sudditi.

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Carlo Lattaruli

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