Serie A. Bernardeschi alla Juve, il supermarket Fiorentina chiude alle ambizioni

berardeschiFederico Bernardeschi, il talento più cristallino uscito dalla scuola viola, non è più un calciatore della Fiorentina. Come in un dèja vu, Berna se n’è andato alla Juventus. Come Roberto Baggio, nel 1989.

I tifosi a Firenze l’hanno presa malissimo. C’era da aspettarselo. Non è che diventi la più bella speranza del Giglio e la fai sfiorire per andartene alla corte dell’odiata Megera bianconera. Ma alla Fiorentina ne hanno piene le tasche. Perché l’aria che si respira è quella di una smobilitazione. E tutto si può togliere a chi ama il calcio, tranne il sogno di poter vincere.

La Fiorentina, affidata all’esperto Stefano Pioli, sta perdendo pezzi in ogni parte del campo. Via Bernardeschi, se ne va anche Borja Valero (direzione Inter) che attende a Milano il compagno Matìas Vecino. Sta per pigliare il largo anche Nikola Kalinic (verso il Milan). Non arriva nessuno, almeno apparentemente. C’è di che disperarsi.

Intanto tutta la rabbia si scarica su Federico Bernardeschi. I commenti su di lui sono irripetibili. Come lo sono anche contro la società, in un braccio di ferro che ormai va avanti da troppo tempo. La serenità a Firenze è un ricordo lontano. I Della Valle, che avevano giurato di voler rifare grande la Viola, si trovano a far cassa e a reinvestire troppo poco, secondo i tifosi.

Se c’è una cosa che i luoghi comuni del pallone ci hanno insegnato è che è proprio nel calciomercato che le società danno i segnali, inequivocabili. La Fiorentina, ormai da qualche anno, ha scelto il basso profilo: confidando nel basso livello della serie A (per retrocedere devi proprio far disastri, vedi Palermo), si va avanti a piccoli investimenti e grandi plusvalenze. A Sassuolo va bene così, ma in una piazza col sogno proibito del terzo scudetto, non basta.

@barbadilloit

Marius Lacatus

Marius Lacatus su Barbadillo.it

Exit mobile version