Libri. L’aldilà è accanto a noi: “Anime e acciughe” di Achille Mauri

anime-e-acciughe-01“Anime e acciughe” è il primo romanzo di Achille Mauri e racconta il viaggio o chissà la sosta di Achille nell’altro mondo

Fin qui tutto dentro la tradizione letteraria dei viaggi nell’oltretomba. Hanno viaggiato gli eroi letterari della mitologia da Orfeo a Enea; hanno viaggiato Dante e poi Buzzati di un delizioso racconto “Viaggio agli inferi del secolo”; e il cinema con classici come “Il Paradiso può attendere” o “Amabili resti”. Il romanzo di Achille Mauri ha però un elemento nuovo, stravagante. Anzi due. Innanzitutto le acciughe. Cosa hanno da spartire le anime, entità impalpabili e misteriose cui l’umanità ha affidato la paura della fine eterna con preghiera di illusione o certezza di vita eterna, con le acciughe, argentei e sottili pesciolini con forse, in quanto pesci, qualche precedente artistico o religioso? La seconda stravaganza è proprio l’altro mondo di Achille Mauri. Intanto lo scrittore ne rovescia la posizione nello spazio: qua e non là. Vicino e non lontano. Come a dire che il passaggio dalla condizione di vivente a quella di defunto avviene con un piccolo spostamento. Una condizione di transito dalla presenza in vita alla presenza in morte, perché non  si perda la foscoliana corrispondenza d’amorosi sensi ma dall’altro punto di vista, quello delle anime, dei morti che continuano a stare vicini alla propria famiglia, agli amici, alla propria vita: un luogo aldiquà che ci permetta la memoria e soprattutto la solidarietà. Achille nel suo aldiquà, con residenza nella Porsche rossa parcheggiata con tanto di gatto in un garage di Milano, incontra una folla di anime che non ha rinunciato a godersi la vita anzi, entrando in comunione con altre anime, può vivere le vite di queste, offrire la propria vita in uno scambio fraterno e surreale di tempi e gesti che declinano un’eternità umana seppur invisibile. In fondo cos’è l’anima- pare chiedersi Achille, personaggio e autore? L’anima è una mutatio vitae, pare rispondere. Ed ecco il senso delle acciughe: guizzanti, brillanti, saporite. Come dovrebbe essere la vita? Forse. L’unica certezza è che a un certo punto si mettono intorno ad Achille (a chi scrive quest’immagine sembra tratta dai quadri di Escher, le tassellazioni il cui tema è la compenetrazione di mondi differenti),  e al suono di “sifiridì” lo accompagnano nella terza parte del suo viaggio fino alla fine del romanzo in un trionfo di allegro liberalismo sulle note della ninnananna delle mosche, cantata da un personaggio, Homère.

Achille e Homère, ancora una volta almeno per suggestione onomastica, si ricompatta la coppia epica. Il racconto e gli eroi. Solo che il racconto è costruito come un testo teatrale, con tanto di didascalie e battute, e gli eroi sono fuori dal mondo. VicinI sì ma fuori. Per guardare meglio il mondo, per dirne qualcosa. Achille, come tutti i suoi personaggi compagni di avventure metafisiche -il libro presenta personaggi talvolta reali altre volte trasfigurazioni fantasiose di persone vicine alla vita affascinante e ricca dell’autore-; fa del suo strambo scritto una sorta di testamento o di personale opera-mondo. E affronta temi importanti (immigrazione, ambiente, rispetto degli animali, dinamiche capitale e lavoro, filosofia) accanto al racconto della sua vita, degli incontri speciali e importanti, Umberto Eco su tutti. “Anime e acciughe” è un libro delizioso, ironico, a tratti surreale. Leggero come tutti i libri che spingono a pensieri profondi.

Achille Mauri, fondatore con Umberto Eco ed altri intellettuali nazionali del Collettivo ’63, è presidente di Messaggerie Italiane, della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, e dell’Associazione Fabio Mauri per l’Arte L’Esperimento del Mondo. Dialoga da sempre con intellettuali, artisti, sciamani, campioni di sport, gauchos argentini, immigrati, stilisti: viaggiando instancabile nello spazio, da Milano a Parigi, a New York, al Dahomey, al Sudamerica; e nel tempo, attraverso gli anni che hanno cambiato il mondo, dal ‘68 agli sbarchi disperati; avventurandosi in ogni campo del sapere, dall’animismo all’animalismo, allo spiritismo.

*“Anime e acciughe” di Achille Mauri (Bollati Boringhieri)

Daniela Sessa

Daniela Sessa su Barbadillo.it

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