Storia. La memoria di Francesco Baracca fra Aeronautica ed Esercito

Francesco Baracca, asso degli assi della I Guerra Mondiale, è un eroe in grigio-verde o in grigio azzurro? La sua figura è sentita più dall’Aeronautica o più dall’Esercito?

Un AB 205 “Huey” dell’AVES decolla dall’Aeroporto militare “Francesco Baracca” di Casarsa della Delizia (PN).

Memoria Il maggiore di Lugo è ricordato in un recente volume dedicato alla storia della caccia italiana, “A la Chasse!” di Alessandro Cornacchini edito per le Edizioni della Rivista Aeronautica; il suo “cavallino”, oltre ad essere simbolo di un gioiello del made in Italy, la Ferrari, è stemma del 4° Stormo con sede a Grosseto, perno della nostra difesa aerea. All’ufficiale, già in servizio presso il 2° Reggimento “Piemonte Cavalleria” e aviatore del Corpo Aeronautico del Regio Esercito (R.E.), poi, è intitolato anche l’aeroporto di Casarsa della Delizia (PN) del 5° RIGEL Aviazione dell’Esercito (AVES). La struttura aeroportuale si articola intorno ad una base, sorta nel 1915, nella quale operavano i dirigibili del R.E. in azione contro le truppe austriache.

Aeronautica o Aviazione? Due termini che sembrano uguali, ma in realtà diversi perché indicano il primo “Il complesso delle attività organizzative, scientifiche e […] ’insieme di enti, persone e mezzi che si occupano dell’attività aerea: aeronautica civile; aeronautica militare” e il secondo “Complesso delle attività aeronautiche relative agli aeromobili […] più pesanti dell’aria, e per estens. anche le attività relative ai più leggeri” come li definisce l’enciclopedia Treccani. In Italia l’Aeronautica è una Forza Armata (la più giovane), l’Aviazione una specialità, la più giovane fra tutte le specialità dell’Esercito; la prima si occupa di protezione dello spazio aereo, la seconda di operazioni legate al trasporto e al supporto delle truppe al suolo.

Il “cavallino” di Baracca oggi stemma del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare

Rivalità? Come spiegato, funzioni e dimensioni sono diverse. Potremmo dire, in modo estremamente sintetico, che l’AM vola  per garantire la difesa dei cieli italiani (principale attività, ma non l’unica), mentre gli aeromobili dell’AVES si confrontano con obiettivi che si trovano a terra (ad esempio gli A-129 “Mangusta”), danno copertura alle unità impegnate in combattimento, trasportano reparti e recuperano feriti (servizi Search and Rescue e MEDEVAC) pertanto i mezzi di cui dispone sono progettati per una operatività più vicina al suolo.

Stessa scuola “Conseguimento del brevetto di pilota di elicottero per i piloti militari dell’A.M., nonché i corsi per il conseguimento del brevetto di pilota di elicottero per il personale delle altre FF.AA. e Corpi dello Stato” si legge sul portale dell’AM in merito alle funzioni di addestramento svolte dal 72° Stormo di Frosinone, reparto presso il quale si abilitano elicotteristi dell’Arma Azzurra e non solo…

E il maggiore Baracca? Proprio in questi giorni (19 giugno) ricorre il 99° della morte dell’asso che, forte delle sue 34 vittorie aeree, è uno dei più grandi piloti della Storia. Ufficiale di cavalleria, pilota per passione (e per dovere) le sue eredità e memoria sono difficilmente attribuibili tout court a un’arma o a un reparto perché rappresentano un esempio di dedizione alla Patria, di sacrificio e di passione valori questi difficilmente “etichettabili”. E in un Paese sempre più privo di stimoli a ricordare e a tramandare la Storia, soprattutto quella militare, non è certo biasimabile che più professionisti della Difesa si ispirino e tengano viva la leggenda del “cavallino rampante”. Infatti, a onor di cronaca, di aeroporto “Francesco Baracca” ne esiste anche un altro, a Roma-Centocelle,  sede del Comando operativo di vertice interforze (COI), del Comando interforze per le operazioni delle forze speciali (COFS) e dell’Italian Joint Force Headquarters strutture nevralgiche direttamente dipendenti dal Capo di Stato Maggiore della Difesa.

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