Calcio. Antonio Cassano contro tutti: “Balo, Pogba e Rodriguez talenti sopravvalutati”

Balo e Fantantonio all'Europeo (eurosport)
Balo e Fantantonio all’Europeo (eurosport)

Guarda un po’ chi si rivede. Dopo un lungo letargo, Antonio Cassano torna sotto i riflettori inscenando una cassanata da Oscar. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, infatti, FantAntonio parla del suo presente, del suo futuro e di “giocatori sopravvalutati”. E in cima alla lista campeggia Balotelli, vecchio compagno di supercazzole e zingarate, che non si è tenuto la provocazione.

“Ho voglia di giocare in Italia, mi sto allenando e sono quasi pronto”

Cassano racconta delle numerosissime offerte che ha avuto nella sessione di calciomercato invernale, dall’Italia – “a gennaio con me si sono fatti avanti il Pescara con Zeman, il Palermo, il Crotone, l’Entella e ho chiacchierato anche col Verona: il suo presidente, Setti, si è fatto da solo come me, è una società perfetta” – al pallone dei petrodollari: “Estero? Ho avuto proposte da Cina, Emirati, Mls ma non mi interessano. Non ho problemi economici”. Il Pibe de Bari Vecchia ha in mente solo il ritorno immediato al calcio giocato: “Fra due mesi avrò una nuova squadra e devo essere fisicamente pronto. Ho ancora 4-5 chili in più, ma non gioco da tanto ed è normale aver messo su qualcosa. Ogni giorno però sono al centro Riattiva di Lavagna e presto chiederò all’Entella di potermi allenare con i suoi ragazzini”. E sul dove non ha alcun dubbio: “Voglio giocare in Italia. La piazza giusta per ripartire? Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, in A, sarebbe bello: tifosi fantastici, in 25.000 allo stadio… In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l’Entella di Gozzi in A, però mi auguro che ci arrivi già quest’anno. Oppure, in caso di promozione in B, tornerei volentieri a Parma: città bellissima. Lì ho avuto un grande allenatore: Donadoni. L’ho offeso, gli ho chiesto scusa più volte. Vorrei tornare a lavorare con lui”. Dichiarazioni di facciata? La determinazione sembra esserci: “Più passa il tempo e più sono convinto di poter tornare da protagonista. Se non andrà bene smetterò subito, non sono una comparsa”.

Amori e scheletri nell’armadio?

Cassano è tornato sul suo cuore nerazzurro: “Da quando sono svincolato mi sono state vicino cinque persone e basta. Ci tengo a nominarle: Piero Ausilio. Sono ancora pazzo per l’Inter e ci sentiamo un giorno sì e uno no. Se Pioli non dovesse essere confermato gli ho detto di puntare su Guardiola o Spalletti”. E sui suoi storici rifiuti alla Juve: “Le ho detto no per quattro volte e giuro che non me ne pento”. La chiosa sulla tribolata esperienza blucerchiata: “Per Ferrero e Romei potevo allenarmi ancora, ma qualcuno ha ritenuto che fossi ingombrante. Chi? Credo Giampaolo. La Samp è un capitolo chiuso, ora provo solo indifferenza. Ma non posso avercela con Ferrero perché lui un giorno dice coppe e l’altro spade, e poi il vero presidente secondo me è l’avvocato Romei. Con lui ho litigato dopo il derby e l’avventura è finita”.

La critica ai “tre sopravvalutati”

Non finisce qui. Lo sregolato fiume in piena delle dichiarazioni del fantasista travolge anche tre top del calcio mondiale, tra cui una vecchia conoscenza. “Tre giocatori sopravvalutati? Pogba, James Rodriguez e Balotelli. Pogba vale veramente 120 milioni? Per me no. Rodriguez 80? No. E allora Iniesta quanti ne valeva alla sua età? Balotelli? Voglio bene a Mario e in Francia sta facendo benino però sia lui sia Pogba hanno avuto una grande fortuna nella vita: sono gestiti da un manager bravissimo, Mino Raiola, che ha dato a entrambi opportunità incredibili”.

E Supermario non resta muto

Con queste premesse, il minimo da aspettarsi da Balo (che a Nizza sta tornando a fare bene, eccome), era una risposta. A tema, e quindi insolita. E infatti, per ora, l’attaccante -che proprio in tandem con Cassano sfiorò le stelle con prestazioni aliene nell’Europeo 2012: sembra passata un’eternità – risponde con un tweet lapidario e velenoso, ma eloquente: ” E’ esploso il genio… proprio vero gli amici sono pochi e non al lavoro”.

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