“Gramazio questa cosa l’ha saputa solo dalle carte – aggiunte Testa – e ora mi sento addosso tutto il peso di aver rovinato la carriera politica di un amico e compagno di partito e di un padre, visto che Gramazio non ha ancora mai visto il figlio”.
In base a quell’accusa, uno dei politici più votati della destra capitolina è finito in carcere con l’accusa di aver intascato 98 mila euro di mazzette e ci è rimasto un anno e mezzo. Nei primi mesi della carcerazione sua moglie ha partorito e non ha mai potuto vedere il figlio, ritenendo inaccettabile di conoscerlo in carcere, dal quale ha rivendicato la sua innocenza. La prolungata carcerazione è apparentemente inspiegabile e infatti nel corso del tempo gli appelli per l’attenuazione delle misure cautelari e la concessione almeno degli arresti domiciliari sono caduti nel vuoto.