Politica. I “costituenti” di destra? Prendano esempio dai giovani universitari di Au

Mentre i cinquantenni e sessantenni, che curiosamente sono stati con Fini i corresponsabili del fallimento, si arrovellano per trovare il modo di rifondare Alleanza Nazionale, o qualcosa di simile, dai ventenni arriva una esemplare lezione politica. E di vita. Forse neanche i “costituenti” – alcuni dei quali si sono riuniti a Palermo – sanno che qualcuno ha già iniziato a compattare l’area muovendosi tra le rovine da loro lasciate.

Parliamo di quei ventenni universitari che, all’indomani delle varie scissioni, si sono ritrovati in Azione Universitaria (erede del Fuan e organizzazione universitaria di AN) in una situazione paradossale: all’interno del movimento, infatti, ogni centro provinciale ha una collocazione partitica diversa (principalmente tra Pdl e Fratelli d’Italia).

Questi avrebbero potuto seguire il cattivo esempio degli “adulti”, riproducendo odi e divisioni. Eppure all’università si respira ancora un po’ di politica. Per gli universitari di destra le urgenze sono altre: la casta baronale da contrastare, l’esigenza di avere una rappresentanza nei vari organi, i diritti degli studenti da difendere, l’affermazione della cultura non conformista oscurata negli atenei, difendersi dalle continue violenze dei collettivi. Insomma per la destra all’università non c’è spazio per le divisioni dei “grandi”.

Per questo Azione Universitaria, tra mille difficoltà, ha deciso di non auto-sciogliersi e di presentarsi con propri candidati (al di là delle appartenenze partitiche) alle elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) del 21 e 22 maggio. Nei vari collegi, come avvenuto nelle passate tornate, Azione Universitaria è in alleanza con Studenti per le Libertà (la vecchia struttura di Forza Italia). Al Sud, come sempre laboratorio politico della destra, si è addirittura presentata una lista autonoma di AU con candidati provenienti principalmente dalle strutture giovanili di FdI e Pdl. Un esempio di unità possibile.

Questa è una campagna elettorale difficilissima. Mentre tutte le liste hanno dietro partiti e sindacati che, ovviamente, investono sulla propria base giovanile a destra i ventenni stanno conducendo una battaglia con le fionde. Non c’è un partito dietro, un progetto di costruzione di una classe dirigente del futuro. C’è solo l’entusiasmo di ragazze e ragazzi che non vogliono consegnare gli atenei alle sinistre ed ai nuovi democristiani. Basta quello per tenere in piedi la destra. I “costituenti” si facciano un giro negli atenei per ritrovare e ricostruire la destra italiana.

Mauro La Mantia

Mauro La Mantia su Barbadillo.it

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