Il caso. Lorenzin “diffidata” dagli animalisti: “Ora risposte sul nodo della vivisezione”

lorenzinBeatrice Lorenzin diffidata a tempo di record. A notificare ciò al neoministro – a neppure un mese dall’insediamento in un dicastero critico come quello della Sanità – sono stati gli animalisti, dopo aver ripetutamente cercato di mettersi in contatto con lei senza ricevere alcuna risposta. A nulla sono valse, infatti, le richieste di colloqui formalmente avanzate dallo stesso Pae (Partito animalista europeo), le insistenti telefonate alla segreteria ministeriale, fino all’intasamento della casella di posta elettronica per mezzo di un vero e proprio mail bombing.

Alla base delle istanze sollevate dal mondo animalista c’è l’aspettativa di ottenere la calendarizzazione ufficiale dei lavori del tavolo tecnico ministeriale, designato a validare i metodi di ricerca in seno allo stesso Ministero. Tavolo che, sulla base dell’accordo siglato in data 4 Aprile dal Pae e dall’ex Ministro Balduzzi, avrebbe dovuto ospitare tre ricercatori antivivisezionisti di fama internazionale (Tettamanti-Penco-Nastrucci), individuati dagli attivisti a seguito di un web plebiscito. «Avrebbe dovuto – spiega Stefano Fuccelli del Pae-  poiché la latitanza del ministro Lorenzin, unico soggetto investito del potere di convocare il tavolo, rischia di mettere in discussione quanto conquistato dagli attivisti in questo ultimo anno».

«Nonostante i numerosi e formali inviti – avverte il Pae in una nota che rimprovera al titolare della Salute l’atteggiamento tenuto – il ministro non ha dato seguito a tale impegno, pertanto abbiamo inoltrato, tramite il nostro ufficio legale diretto dall’avvocato Edward Quimi, formale atto di diffida legale avverso il medesimo ministro ad adempiere l’atto del proprio ufficio e rispondere le motivazioni di tale ritardo. In caso negativo procederemo ad interessare l’autorità giudiziaria»

La replica tanto attesa arriva solo a questo punto. Il Ministero – in una nota ufficiale – si dichiara favorevole alla «prosecuzione dei lavori del tavolo che sarà convocato non appena perverrà agli Uffici la documentazione concordata nel corso della prima riunione».

La risposta però non soddisfa Fuccelli ed i suoi collaboratori, disorientati da un atteggiamento che non si pone affatto in linea di continuità con l’eredità lasciata dall’ex ministro tecnico Balduzzi. L’uomo che, seppur allo scadere del suo mandato, aveva aperto i ”salotti” ministeriali ai rappresentanti scientifici della comunità antivivisezionista che – stando ai dati del 25° Rapporto Italia 2013 Eurispes –  è stimata intorno all’87,3% della popolazione italiana.

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Elena Barlozzari

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