Premier. Il “genio” Conte batte Guardiola e il Chelsea è solo in testa

conteAntonio Conte li guarda tutti da lassù. Ci guarda tutti da lassù, in cima alla Premier alla testa del Chelsea ringalluzzito dalla cura del tecnico salentino dopo lo psicodramma blù dell’ultimo Mou. Non è una storia di riscatto ma di lavoro, duro e sodo. Ora il Chelsea, dopo l’esordio choc, guida la classifica a +3 dall’Arsenal, +4 dal Liverpool del fantascientifico Klopp e dal City del guru matematico Pep Guardiola che ne ha appena buscate tre, in casa, proprio dal Chelsea di Conte. E a più di tredici punti dall’ormai derelitto United dell’ex Mou.

PEP, NON TI ARRABBIARE

L’ultima impresa dei Blues a Manchester, sponda City. La macchina geometrica di Guardiola si inceppa davanti alla squadra corta e alle ripartenze (dire contropiede pare brutto?) del Chelsea. Passa in vantaggio, il City. De Bruyne si fuma due volte il colpo del kappaò. Conte suona la carica, Costa esegue gli ordini, la squadra è carica a pallettoni e Antonio Conte ingarra l’ottava vittoria di fila e il primato in solitaria. A Londra, forse, ancora non ci si crede. La Gazzetta si chiede se Conte sia più bravo o più fortunato dato che ha vinto grazie al fatto che il Chelsea ha fatto tre tiri e tre gol. E’ stato più bravo, perché ha insegnato agli inglesi che non ci sono tabù nel calcio e che il contropiede (pare brutto?) non è peccato.

TE LO CHIEDE L’EUROPA. CHISSENEFREGA.

Da quando ha rimesso la difesa a tre, da quando ha riorganizzato la squadra col 3-4-3, Conte ha inanellato una serie di vittorie esaltanti. I Blues hanno segnato ventidue reti, da allora e ne hanno subite solo due. La difesa a tre, lassù in Premier, è quasi una bestemmia. Si gioca all’attacco e la difesa deve essere supportata dai terzini mobili e non un muro di mastini. Antonio Conte, però, se ne frega bellamente. Prima ha provato ad ascoltarli, poi ha fatto di testa sua. E ora si ritrova in testa alla classifica.

 

LIKE A GENIUS

Il Daily Mail parla di Antonio Conte come uno che somiglia a un genio, da quando ha cambiato modulo. La scelta ha rivitalizzato il signor Diego Costa, per esempio, che non la smette più di segnare. Undici reti e non siamo nemmeno al giro di boa. Dicono, oltremanica, che la vittoria contro ii City abbia galvanizzato ancor di più l’ambiente. E che lo spogliatoio, ora, comincia a digerire esclusioni eccellenti e il fatto che il mister scelga sempre gli stessi undici.

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Walter Casagrande

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