Cultura. Il focus di Storia in Rete: Dongo-Mussolini, la pista americana

La copertina di Storia in Rete di luglio-agosto

La morte di Mussolini continua a restare uno dei più neri misteri della storia d’Italia. Il numero estivo di “Storia in Rete” [guarda il sommario], mensile diretto da Fabio Andriola, pubblica alcune foto che potrebbero aprire un nuovo scenario sull’uccisione del dittatore italiano: dalle carte dell’OSS è infatti sbucata fuori una fotografia che può sconvolgere tutte le ricostruzioni della fine di Mussolini: il numero due dei servizi segreti americani in Europa, Valerian Lada-Mocarski, era o non a Dongo alla fine di aprile? Per quale motivo era stata censurata l’unica foto in cui compariva in compagnia dei partigiani “Bill” e “Pedro”, travisando il volto di Mocarski e tagliando la targa del veicolo ripreso nella foto? E ora che l’originale sembra essere tornato alla luce, se le analisi sulla fotografia lo confermeranno, si può aprire una pista finora solo sussurrata: che sulle ultime ore di Mussolini si era allungata l’ombra dello Zio Sam… “Storia in Rete” è prudente – sono pur sempre carte di spioni – e l’indagine sembra essere all’inizio, ma i primi risultati dell’esclusiva del mensile sono inquietanti.

Fedele alla sua “missione” di conservazione della storia e dei valori nazionali, “Storia in Rete” dedica quindi un ricordo, firmato da Lorenzo Salimbeni del “Comitato 10 Febbraio”, agli eroi che esattamente cento anni fa, nell’estate del 1916, testimoniarono il loro patriottismo cadendo per l’Italia: Fabio Filzi, Cesare Battisti, Nazario Sauro e gli altri volontari venuti dalle Terre Irredente a combattere perché l’Unità d’Italia fosse completa.

Continua quindi infuocato il dibattito attorno al “sangue del Sud”. Pino Aprile replica all’articolo di copertina del numero 128 e “Storia in Rete” gli risponde: genocidio o non? La storia dell’Unità d’Italia va riscritta mettendo alla sbarra i protagonisti oppure solo rendendo agli Stati pre-unitari giustizia?

Stalin cercò di chiedere ad Hitler una pace a qualunque prezzo? (Cartina da Storia in Rete n. 129-130)

E poi, novità dagli archivi: da quelli ex sovietici uno storico ucraino ha fatto uscire una documentazione che sembra mettere in discussione il mito monolitico della Grande Guerra Patriottica fra Hitler e Stalin. E se il dittatore sovietico nell’estate del 1941 fosse stato disposto a cedere Paesi Baltici e Ucraina alla Germania in cambio di una pace immediata? Dalle carte degli sfollati durante la Grande Guerra invece emerge la verità sulla vicenda di Ida Dalser, amante di Mussolini: la donna era davvero una folle mitomane e persecutrice, e non la vittima del cinismo del futuro Duce, come raccontato in un famoso – e tendenzioso – film.

E ancora: il ruolo di Vittorio Emanuele III nella svolta del 1922, la realtà dietro il mito (ancestrale e cinematografico) dell’uomo-lupo, l’attrito fra i Medici e gli intellettuali e gli artisti fiorentini dopo la restaurazione del Ducato nel 1528 e infine l’ultima illusione di Napoleone: che gli inglesi avrebbero mantenuto un fair play nei suoi confronti.

Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di luglio-agosto.

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Paolo Maldini

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