Riformare lo Stato, riscrivere le regole della comunità. Ridefinire i pesi e i contrappesi. Dare una moderna ed efficiente architettura al welfare. Non le solite beghe sulle leggi elettorali, ridotte a piccole speculazioni di chi vuole raggiungere il potere con leggi truffa 2.0 o 3.0.
Il nuovo patto degli italiani
In vista della prossima campagna referendaria, l’area sovranista dovrebbe cogliere l’occasione per partecipare alla definizione delle regole della comunità statuale, nonché alla ridiscussione delle deleghe al sovrastato continentale. Come? Sposando la proposta di una assemblea costituente, dove una rappresentanza eletta proporzionalmente dal popolo, avrebbe il compito di elaborare un “nuovo patto” degli italiani, che superi la retorica stantia della “carta più bella del mondo”, attualmente inadeguata ad affrontare le sfide degli sbandamenti collegati all’Unione Europea e a dare linfa per una riscossa di tipo economico e geopolitico nel Mediterraneo.
L’assemblea costituente ri-legittimerebbe, con il voto popolare, il valore della partecipazione, dando una concreta rappresentanza all’area patriottica e sovranista, chiamata alla prova di dare consistenza giuridica, in forma di nuovo ordinamento costituzionale, alla propria presenza nello spazio pubblico.
Cittadinanza, geopolitica, trattati internazionali, difesa e forze armate, politiche energetiche e welfare sarebbero le priorità in un nuovo schema costituzionale che avrebbe il compito di rinnovare l’adesione dei cittadini ad una patria di nuovo dinamica e al centro del proprio tempo.
Non ci appassionano dispute leaderistiche o nominali, men che meno richiami catacombali o proclami a formazioni politiche superate dal tempo o polverizzate da classi dirigenti di nani presuntuosi. Ci interessa partecipare alla riscrittura del futuro. Secondo una visione patriottica, italiana ed europea.
