Calcio. I 70 anni del campione. “George Best, l’immortale” in 5 citazioni

George Best
George Best

Barbadillo.it celebra i settant’anni di George Best con cinque citazioni che rendono giustizia solo in parte la dimensione di un campione che seppe far innamorare del pallone intere generazioni appassionati. Gigante più volte caduto nella polvere, conserva la filigrana di un eroe omerico, tra arte, velocità, danza con la sfera tra i piedi e le debolezze – donne, alcol e gioco d’azzardo – che ne incupirono l’esistenza. Ci piace pensare che quando vediamo, nel parco sotto casa o in un campetto di periferia, un bambino dribbla l’avversario e segna con ritmo e magia, Lassù George sorrida celebrando l’immortalità del talento che informa il gioco più amato al mondo e i suoi giovanissimi interpreti. (Michele De Feudis)

“Da ragazzino era ossessionato dal calcio, aveva le scarpe rovinate perché tirava di continuo il pallone, col pallone andava addirittura a dormire (…). Appena usciva di casa svoltava sempre a destra per raggiunger fil muro accanto all’alimentari. (…) Ci arrivava di corsa con il suo primo paio di scarpini, perché gli piaceva il suo dei tacchetti sul selciato. Registrava ogni gol sul cuoio del pallone con un fiammifero intinto nel bianchetto. Vendette, regalò, smarrì chissà quante medaglie o cimeli, ma quegli scarpini li avrebbe conservati sempre, in ricordo del bambino che era stato”.

***

George Best in una partitella con un gruppo di bambini

“George Best non invitava mai una donna a uscire il sabato sera, in caso lo United avesse perso. “Non so in che stato d’animo potrei trovarmi” diceva. “Quindi non rischio”. Era anche irremovibile sul fatto che le donne non dovessero interferire con il calcio, che secondo lui contava molto più della vita sociale. A quei tempi tutto veniva dopo il calcio”.

***

“Quando George Best dichiarò che “se qualcuno ha un talento, o un dono, è una persona diversa (…) e deve essere trattato in modo diverso”, si riferiva a se stesso”.

***

13 oktober 1976- George Best nella gara Olanda-Nord Irlanda

“Si dice che solo chi ha vissuto veramente può parlare della vita. Quando parlava della sua vita disordinata era pronto a riconoscere di aver fornito la colla per le etichette che si era ritrovato appiccicate addosso. Non si lamentava. Non cedeva all’ipocrisia di addossare ogni colpa al male che altri avevano fatto a lui. Per i suoi passi falsi, per i suoi terribili errori riteneva responsabile solo se stesso”.

***

“Anche il più umile di noi vive nella speranza di essere ricordato. Best, un immortale del calcio, lo sarà. Sopravviverà in tutti quei dribbling, nei gol, in tutte quelle finte e quegli scarti e nei numeri a volte sfacciati che nessun altro sapeva fare. Sarà sempre giovane e bello, perfettamente inserito nei suoi anni sessanta. E noi continueremo a vederlo come lo abbiamo sempre visto.

Con indosso quella maglia rossa”.

La copertina di “George Best, l’immortale”

* Citazioni tratte da “George Best, l’immortale” di Duncan Hamilton (pp. 493, euro 25, Edizioni 66ThAnd2nd)

@waldganger2000

@barbadilloit

Michele De Feudis

Michele De Feudis su Barbadillo.it

Exit mobile version