Stavolta però si parla di una serie tv. I tempi parlano di giugno prossimo per l’America e a capo del progetto ci sarebbe Scott Rudin. La trama ruota intorno al miliardario Ross Lockhart, la cui moglie, Artis Martineau, è malata allo stadio terminale. Lockhart però è socio di una struttura segreta che punta sulla criogenetica, la conservazione dei corpi in attesa di tecniche per la modifica delle cellule infettate.
La storia è raccontata dal punto di vista del figlio Jeffrey e torna sul discorso, già affrontato anche in Cosmopolis, della ricchezza e della filosofia di vita correlata ad essa. Cosa possono i ricchi più dei poveri per la questione ultima della vita? Ossia possono comprare anche la vita? Possono comprare anche la non morte? Anche qui la linea tra il distopico e il filosofico torna sottile. In pieno stile De Lillo. Tanto che qualcuno vede già Zero K come un proseguimento di Rumore Bianco.