Proteste. A Roma flash mob contro l’ultimo atto di Zingaretti: “Una discarica radioattiva in città? No grazie”

foro753Un flash mob contro la realizzazione di quella che dovrebbe essere una discarica radioattiva a nord di Roma. Con tanto di fumogeni e sacchi contrassegnati dal simbolo della radioattività, si sono radunati davanti l’ingresso del Cnr-Enea, con al centro un grande striscione che recita: “Discarica radioattiva, tragedia collettiva”. A protestare sono i ragazzi del Foro 753, l’associazione che ha raccolto il campanello d’allarme suonato dai cittadini preoccupati, e completamente ignorato a livello mediatico, a parte qualche testata locale.

Andiamo con ordine. A Roma, negli ultimi decenni, le istituzioni di Comune, Provincia e Regione hanno giocato a rimpallarsi le responsabilità sulla questione “monnezza”, con l’unico risultato di aver dato vita ad una vera e propria emergenza rifiuti. «Ora – spiegano dal presidio – visto l’immobilismo di questi enti, deputati a gestire la raccolta della spazzatura, lascia tutti spiazzati la puntualità e la prontezza con cui la Provincia di Roma, attraverso la delibera n° 127, ha autorizzato la costruzione di un sito per il trattamento e lo stoccaggio di scorie radioattive».

Questo tempismo suona ancora più strano dal momento che, come hanno denunciato i ragazzi del Foro 753, «tale delibera è stato uno degli ultimi provvedimenti adottati in gran silenzio dalla Provincia di Roma guidata da Nicola Zingaretti, ora Presidente della Regione Lazio». Il deposito – hanno sottolineato – «sarà realizzato dalla Nucleco spa, società compartecipata da Enea e Sogin. Quest’ultima, dal 2003, gestisce l’impianto Opec, acronimo di Operazioni Celle Calde e l’impianto Ipu, acronimo di Impianto Plutonio».

Assieme al Foro 753, ha protestato anche il comitato cittadino “Fuori le Scorie dal Municipio XV”, costituito nelle scorse settimane dai residenti del XV Municipio di Roma Capitale. A lanciare il grido di allarme ci ha pensato Stefano Peschiaroli, portavoce del comitato: «Vogliamo chiedere alle istituzioni locali e al Ministero dell’Ambiente di spiegare ai cittadini romani cosa stia realmente accadendo nella struttura di Enea – Casaccia. Oggi siamo qui per tutelare il nostro territorio, da sempre martoriato per questioni legate ad un inquinamento ambientale di vario genere». Su una questione così delicata, insomma, si chiede per lo meno un confronto con i cittadini: «Informazione e trasparenza devono assolutamente regolare i processi decisionali su tematiche che condizioneranno la quotidianità presente e futura del nostro municipio».

Rumon Feluca

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