Convinto di poter sparare e non pagare, ne ha detta un’altra delle sue, ma mutando soggetto. Ecco, il soggetto ha fatto la differenza. Perché questa volta Battiato ha preso di mira le donne, le parlamentari soprattutto, e lo ha fatto apostrofandole in perfetto italiano dando loro delle «donne dai costumi molto più che facili» (l’eufemismo è di chi, non conoscendo il sanscrito per una sommaria traduzione, non vuole tuttavia esprimersi col linguaggio aulico del profeta siciliano).
Tra un giramento di meccanismi stellari e un concerto, il povero Battiato non s’è accorto – egli così modaiolo – che la storia è cambiata; che in parlamento ci sono più donne di sinistra che di destra, e che se un governo avremo, sarà certamente di spiccata moralità e competenza. Inutile il suo maldestro tentativo di rivoltare la frittata verso i lontani lidi del passato berlusconiano. La signora presidente della Camera ha tenuto un discorso duro, e pare sia intenzionato a fare altrettanto il presidente del Senato. Tace ancora Crocetta, sempre così loquace.
Finirà così, dunque, la non tanto promettente carriera dell’assessore cantautore? Difficile dirlo. Rimane il fatto, però, che Battiato è l’ennesimo “tecnico” di cui non sentiremo la mancanza. L’ennesimo che ci fa rimpiangere – quanto ancora dovrà durare questa notte? – un avvilente ma non lontano passato. Quando un arzillo signore si mostrava sporcaccione al mondo intero, ma non villano.