Calcio argentino. SuperClasico atto II: River di rigore, Boca ko nel delirio del Monumental

La coreografia dei tifosi del River Plate
La coreografia dei tifosi del River Plate

Lo avevamo in qualche modo preannunciato: questo trittico di Boca-River in 11 giorni sarà meravigliosamente intenso e stancante, per Buenos Aires e non solo. Neanche il tempo di pubblicare l’articolo precedente e consegnarlo agli occhi (e si spera ai cuori) dei calciofili come noi, che subito ci ritroviamo a parlarne nuovamente, stavolta scrivendo del secondo round : l’andata degli ottavi di Copa Libertadores, che ha visto trionfare i Millonarios.

Non ci si è trovati “alle prese con una verde milonga per dirla con Paolo Conte, ma di fronte ad una partita non bella ma tirata ed intensa fino all’ultimo minuto di recupero. Ha vinto la tenacia del River Plate il quale, spinto dalla carica di un infuocato Monumental completamente vestito di bianco e rosso, ha battuto gli odiati Xeneixes per 1-0, grazie ad un rigore segnato dal Pato Sanchez a 8 minuti dalla fine. Ma soprattutto, hanno prevalso il nervosismo, la tensione e la voglia di lasciare meno spazio possibile al nemico di sempre. E anche diversi colpi proibiti. Insomma, il classico repertorio che è solito caratterizzare le sfide del SuperClasico, portate però all’ennesima potenza. In fin dei conti c’è da comprenderli, la posta in palio è alta, e la volontà di eliminare dalla coppa continentale il nemico di sempre stuzzica entrambe le fazioni.

La partita. Ciò nonostante, sia Gallardo che Arruabarrena non rinunciano a scelte ardite e spiazzanti : el Muñeco lancia nella mischia i due diciannovenni Mammana, in difesa, e Driussi a centrocampo; el Vasco Arruabarrena decide di dare fiducia ai due mattatori del vittorioso derby in campionato, Perez e Pavon (quest’ultimo al posto di Osvaldo, relegato in panchina), oltre al classe ’96 Cubas e a un ritrovato Fernando Gago sulla mediana.

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Nessuna fiammata iniziale come in campionato, ma solo un gioco frammentato spesso interrotto dai fischi dell’arbitro. Poi dieci minuti di follia River, nel bene e nel male, danno una scossa al match : prima il cross di Kranevitter sul secondo palo a cercare Teofilo Gutierrez che però si divora il vantaggio arrivando tardi e calciando al secondo anello tra Los Borrachos del Tablon; poi l’entrata da rosso diretto di Vangioni su Gago a centrocampo, punita con il solo giallo; infine ancora Teo Gutierrez, il quale stavolta centra lo specchio della porta con un colpo di testa, che però finisce tra le braccia di Orion.

Il Boca però non reagisce, e alla mezz’ora perde anche capitan Diaz, fermato da un problema alla spalla che lo costringe alla resa. Al suo posto Guillermo Burdisso, fratello minore del Bandito genoano e passato quasi inosservato anche da Trigoria, senza fortuna. Il cambio fa inizialmente rabbrividire i tifosi azul y oro (rimasti anche loro lontani dal Monumental come i colleghi in campionato), ma il giovane Burdisso saprà rivelarsi all’altezza della situazione.

Nella ripresa, Al rientro in campo, dopo appena 35 secondi, la prima occasione è del Boca, fino a quel momento succube dei “cugini” : Calleri, lanciato a rete sul filo del fuorigioco da un lancio di Pavon, si ritrova davanti a Barovero il quale, con un gesto di puro istinto riesce a deviare in angolo negandogli l’urlo di gioia, e facendo tirare un sospiro di sollievo ai 60000 sugli spalti. Dagli sviluppi dell’angolo, Colazo sfiora l’incrocio dei pali. Poi, da stadio di calcio, il Monumental si trasforma in un ring, e partono i colpi proibiti agli xeneixes. Funes Mori, posseduto momentaneamente dallo spirito di Bruce Lee, stende il gialloblu Pablo Perez con una mossa di karate. Incredibilmente sarà solo giallo. Poi Sanchez, gioiellino del River, a palla lontana abbatte Fernando Gago con un pugno. Per sua fortuna la terna non ha visto nulla.

L’agonismo del SuperClasico

A 8 minuti dalla fine, la svolta della partita. Proprio l’ex Roma e Real Gago, forse ancora confuso dal pugno di Sanchez, si fa intercettare un passaggio da Kranevitter che a quel punto allarga al neo entrato Martinez, il quale entra in area e a viene messo giù in maniera piuttosto ingenua da Marin: rigore! L’uruguayano Sanchez, nonostante i tentativi da parte del portiere del Boca di distrarlo, trasforma il rigore e fa esplodere lo stadio in un boato di gioia. È l’1-0. E rischia di diventare 2-0, se non fosse per i guantoni di Orion che negano la gioia del gol al diagonale di Martinez, lasciato tutto solo in area.

Arruabarrena prova a mettere in campo anche Daniel Pablo Osvaldo, il Loco (lo stesso soprannome di una leggenda della Bombonera, Martìn Palermo), nella disperata ricerca di un pareggio in extremis, ma ormai è troppo tardi.  C’è tempo solo per l’espulsione di Teofilo Gutierrez per il River all’ 88’, entrato in ritardo su Burdisso. A ben vedere, il meno cattivo dei falli della partita.

Finisce con il Monumental in festa che canta alla propria squadra che “la quiere ver campeón”, mentre il Boca esce sconfitto dopo 18 risultati utili consecutivi. In attesa del ritorno tra una settimana, nuovamente a La Bombonera che immaginiamo essere sin da ora il dodicesimo uomo in campo, pronto a ribaltare lo scarno vantaggio delle Gallinas. Chi vince, sfiderà nei quarti la vincente del derby brasiliano San Paolo – Cruzeiro, ma siamo sicuri che a Buenos Aires, per ora, importerà solo di battere gli acerrimi rivali tra una settimana, e vedere chi sarà in paradiso e chi all’inferno. Almeno per quest’anno.  Ancora una settimana di adrenalina.

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Michele Mannarella

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