Calcio tedesco. Il Bayern di Guardiola stravince (di nuovo) lo scudetto

Marienplatz di Monaco in festa
Marienplatz di Monaco in festa

Die Meister canta la canzoncina multilingue della Champions League, per indicare i migliori.
Al Bayern Monaco di Guardiola, per diventare die Meister, ovvero campione di Germania, serviva solo la matematica, nonostante avesse seriamente ipotecato la Bundesliga quasi già a dicembre, visti i distacchi abissali dalle inseguitrici. Ora è arrivata anche quella : i bavaresi si aggiudicano il 25° Deutsche Meisterschale della loro storia, e con quattro giornate d’anticipo.

A deciderlo, un gol al 90’ di Kruse. Del Borussia Moenchengladbach. Un giorno dopo la vittoria casalinga del Bayern sull’Herta Berlino (ottenuta grazie a Schweinsteiger). Sì perché il gol della matematica vittoria del titolo arriva sul campo del Gladbach, che stende il Wolfsburg, la diretta inseguitrice dei bavaresi, oltretutto reduce dalle fatiche d’Europa League a Napoli la scorsa settimana. Però, per il momento, nessun festeggiamento a Marienplatz, dove solitamente un mare bianco e rosso (alle volte anche blu e grigio, a seconda delle sfumature cromatiche mai ben chiare del Bayern) abbraccia i suoi beniamini che si affacciano sul balcone del municipio. Guardiola vuole mantenere alta la concetrazione in vista della semifinale di coppa di Germania contro il Borussia Dortmund, e più in là anche la semifinale contro il suo ex grande amore Barcellona. Ancora un po’ di pazienza, quindi, per vedere se anche stavolta Thomas Müller prenderà in mano il megafono per far cantare la folla, proprio come nell’immediato post- partita con il Porto in Coppa dei Campioni.

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E dire che sia Guardiola sia capitan Lahm, prima che il Wolfsburg scendesse in campo, si erano augurati che i diretti rivali vincessero in modo da ritardare il verdetto, poiché “non è emozionante festeggiare a casa sdraiati sul divano, meglio sul campo”. Cinismo e pragmatismo di stampo teutonico e catalano. Che volete, sono fatti così.

Il gioco ed i numeri, del resto, giustificano questa nonchalance di fronte a, ormai, vittoria certa. Su 30 partite giocate, 24 sono state le vittorie e 4 pareggi. 77 gol fatti e 13 subiti, e questo solo in campionato, in cui i punti di vantaggio dalla diretta inseguitrice Wolfsburg sono 15. Un cammino sontuoso, che trova la sua forza sia nel collettivo, sia nelle qualità dei singoli. E se il Bayern comincia ad avere dei fuoriclasse già in porta…

Se poi qualcuno volesse proprio malignare e cercare il pelo nell’uovo, anzi, per dirla con mr. Claudio Ranieri “attaccarsi al fumo della pipa”, potrebbe dire che lo scorso anno la vittoria del campionato arrivò addirittura a Marzo, e l’anno prima ancora, con Hitzfeld, i primi di Aprile. Ma questi ragazzi hanno pur costituito l’ossatura della Mannschaft campione del Mondo in Brasile : a modo loro, hanno tirato il fiato.

Per la quarta volta nella sua storia, il Bayern conquista tre titoli consecutivi. Era successo dal ‘72 al ’74, dal 1985 al 1987 e dal ’99 al 2001. Mai nessuno però, nella storia della Bundesliga, ne ha vinti 4 di fila. Nell’immediato, l’obiettivo dichiarato da Guardiola & co. sono le due finali delle due coppe. Ma siamo certi che per l’anno prossimo, l’assalto al primo “quarto titolo consecutivo” è già stato lanciato.

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Michele Mannarella

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