Calcio inglese. Sunderland-Newcastle, un derby lungo 350 anni

Carezze da un derby del passato
Carezze da un derby del passato

Chi credeva che il campanilismo fosse un qualcosa di esclusivamente italiano, derivante dalle città stato e quant’altro, deve ricredersi di fronte a Newcastle-Sunderland. Domenica, giorno di Pasqua, si è rinnovata una delle più antiche e feroci rivalità d’Inghilterra, il derby del Tyne Wear, sul campo del Sunderland. L’ultimo atto di questa sfida plurisecolare, ma ultimo solo in ordine cronologico, se lo sono aggiudicati i padroni di casa, grazie ad bellissimo gol di Defoe. Raccontiamo, quindi, un po’ di questo derby.

Abbiamo scritto rivalità plurisecolare, e non è un errore. Sui campi di calcio è lunga più di un secolo, ma prima di sublimarsi sui prati verdi appresso ad un pallone, il conflitto è stato un vero e proprio scontro armato . Il feroce astio tra due città non è dovuto solo ai 23 chilometri che le separano (un po’ come Pisa-Livorno), ma va ricercata nei libri di storia: la rivalità nasce all’incirca 350 anni fa, nel periodo della guerra civile inglese, iniziata nel 1642 e finita nel 1651.

La storia. Anzi, a dire il vero le prime tensioni tra i due borough risalgono al 1530, quando un decreto reale ordinò che tutte le spedizioni di carbone della zona del Tyneside partissero dal lungofiume di Newcastle. La cosa, alla lunga, portò prosperità alla città, in particolar modo i gruppi borghesi cittadini (Hostmen) mentre ritardò non poco lo sviluppo economico di Sunderland, sviluppando al contrario una certa acredine verso i vicini a nord.

Durante la guerra civile Newcastle, schierata dalla parte dei Royalists (fedeli alla corona d’Inghilterra) venne cinta d’assedio dai repubblicani scozzesi di Cromwell, che avevano in Sunderland la loro roccaforte. Il re, per dimostrare la sua gratitudine a Newcastle,  concesse alla città il motto Fortiter Defendit Triumphans (Trionfante grazie ad una coraggiosa difesa).

Qualche anno dopo, quando le insurrezioni giacobite cercarono di rimettere gli Stuart sul trono d’Inghilterra, Sunderland parteggiò per la casata scozzese, mentre la città in riva al Tyne si schierò al fianco degli Hannover. E nel 1644 si arrivò addirittura ad un vero e proprio scontro armato, che si chiuse con la vittoria degli anti-monarchici di Sunderland, e l’assoggettamento agli scozzesi di Newcastle.

Dopodiché, con la nascita del football e delle prime squadre, come detto all’inizio, il conflitto si è spostato sui campi di calcio, che è diventato il luogo per eccellenza in cui si sfidano i vari aspetti della vita di tutti i giorni delle due città, dal dialetto alla musica. A voler sdrammatizzare, sembra di assistere alla rivalità simpsoniana tra Springfield e Shelbyville.

Le differenze. E così da un lato ci sono i Geordies, dall’altro i Mackems. Una città è attraversata dal Tyne (con annesso Tyne Bridge), l’altra dal Wear (e dal Wearmouth Bridge). Da una parte ci sono Mark e David Knopfler, Sting, Andy Taylor dei Duran Duran, Mr.Bean, 23 chilometri più in basso i Futurehead, Don Airey dei Deep Purple, David Steward degli Eurythmics. Da una parte si incita urlando Howay the Lads (equivalente dialettale di C’mon guys), più giù si canta Ha’way the lads.

Nel bellissimo e secolare St.James’ Park di Newcastle risuonano le note di Local Hero, canzone strumentale scritta da Mark Knopfler per l’omonimo film, e viene cantata a squarciagola la famosissima The Blaydon Races, una sorta di “la società dei magnaccioni” o un “O mia bela Madunina” in salsa Geordies, se vogliamo trovare un equivalente nostrano. Nel nuovo e altrettanto bello Stadium of Light di Sunderland, che è andato a sostituire il vetusto Roker Park dopo la riforma degli stadi, invece, risuona un’altra aria, “I’m on my way”, proveniente dal film La ballata della città senza nome (conosciuta anche come “Paint your wagon”) con Clint Eastwood, e soprattutto la bellissima I can’t help falling in love with you di Elvis Presley (“take my hand, take my whole life too..”) cantata a squarciagola con le sciarpe biancorosse tese.

Il derby sul campo. Il primo derby tra i Magpies e i Black Cats si disputò nel lontano 1883, mentre il primo derby ufficiale fu disputato 5 anni più tardi, in FA Cup. Se lo aggiudicarono i biancorossi, vincendo 2-0. Da allora ce ne sono stati qualcosa come 150 partite, o giù di lì.

Se dovesse capitarvi di chiedere ad un qualsiasi tifoso del Sunderland quale fu il più memorabile, difficilmente vi dirà una qualsiasi altra risposta se non il 9-1 rifilato a domicilio al St.James’ Park, il 5 novembre 1908. Che fu ancor più clamoroso perché il primo tempo si concluse sull’1-1, e che ancora oggi rappresenta la più ampia vittoria in un derby del nord-est.

Un magpie, dal canto suo, non potrà non esaltarsi al ricordo del duplice 6-1 ai danni dei black cats, in trasferta nel 1922 e in casa nel ’55. O la larga vittoria in epoche più recenti, nel 2010, quando il Newcastle neopromosso in Premier League sconfisse i cuginastri biancorossi con un rotondo 5-1.

Le lacrime di Defoe dopo il gol del vantaggio

Domenica, dicevamo, nel giorno di Pasqua, si sono sfidate per l’ennesima volta. Il terreno dello scontro è stato lo Stadium of Lights di Sunderland, e se lo sono aggiudicati i padroni di casa con un gol meraviglioso di Jermain Defoe allo scadere del primo tempo, il quale subito dopo scoppia in lacrime.

Una mischia al limite dell’area, il pallone arriva in aria dalle parti di Defoe, posizionato al limite dell’area di rigore e l’attaccante dei Black Cats, senza guardare, con il piede sinistro dipinge un tiro ad incrociare  al volo che finisce sotto la traversa, beffando il portiere dei geordies Tim Krul. Poi, appunto, le lacrime liberatorie per questo ragazzo talentuoso ma difficile, arrivato a Sunderland lo scorso gennaio dal Tottenham per dare una mano in chiave salvezza, dopo un ritorno da Toronto e scelte caratteriali altamente discutibili che lo avevano allontanato anche dal giro della nazionale inglese.

Tempi duri per il Newcastle, partito bene e tornato nell’anonimato di metà classifica dopo l’abbandono di Alan Pardew, che ha lasciato la Toon (il modo in cui i geordies chiamano la loro città, o Town) per sedersi sulla panchina del Crystal Palace. Come se non bastasse, continua il digiuno nei derby: l’ultimo risultato positivo è l’1-1 datato 21 ottobre 2012. E l’ultima vittoria addirittura al 20 agosto del 2011. Poi da allora solo vittorie dei Black Cats, che hanno visto ridursi drasticamente il gap di vittorie negli scontri diretti. Un lunghissimo digiuno per la Toon Army, anche nel computo dei 350 anni di rivalità.

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Michele Mannarella

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