Il pontefice è tale perché costruisce un collegamento tra Dio e gli uomini. E niente è più umano dell’appartenenza ad una comunità, nulla è più genuino che l’essere orgogliosi di far parte del popolo.
Francesco, quand’era ancora il cardinal Bergoglio, non ha nascosto la sua compassione nei confronti di chi è morto, nel 1982 per difendere le Malvinas, : «Siamo qui a pregare per tutti – disse ai fedeli radunati in occasione del trentennale del conflitto anglo-argentino ad aprile scorso- quelli che sono caduti, figli della patria che sono andati a difendere le loro madri, per reclamare ciò che era loro, parte della patria, che è stata usurpata». Frasi senza infingimenti, chiare, nette e spartane come si addicono ad un membro della Compagnia di Gesù. E che solo un uomo profondamente innamorato del suo popolo potrebbe pronunciare.
Dalle sue parole traspare una visione del mondo, della spiritualità e dell’essere cristiani che sarà devastante per l’aristocrazia vetero-giacobina del bel pensiero preconfezionato. Un uomo che ha scelto di parlare al popolo e non ai cittadini, uno che mette avanti la comunità ed i suoi problemi e non gli individui ed i loro interessi. E di solito chi sa ascoltare gli ultimi non ha paura dei ricatti dei potenti o dei vezzi della moda. Fossero anche gli inglesi sulla querelle, molto sentita in Argentina, della territorialità delle Malvinas
@giovannivasso