Vederlo giocare contro Cuevas alla pari, con la dovuta sicurezza nei punti importanti, autorevole col diritto, accelerando alla bisogna per prendersi il punto, fa ben sperare per il futuro.
Dotato di un buon servizio, Vanni ha avuto una carriera afflitta da parecchi problemi fisici. Ma, al netto di tutto, ora che Cuevas con un rovescio passante lo ha infilato infliggendogli il definitivo 7-4 nel terzo set impedendogli di coronare il sogno di arrivare e vincere la sua prima finale, possiamo dire che quello che manca a Vanni é ancora un pizzico di strategia e di forza fisica per affrontare partite così tirate. Che poi é quella malizia che acquisisci solo con le partite. Quella malia di saper seguire a rete un diritto del peso e dell’efficacia che non è stata inferiore a quello di Cuevas. Quella cattiveria agonistica per saper rischiare di più uno splendido rovescio lungolinea, quelli con cui ha bucato più volte la difesa di Cuevas.
Vanni non era mai entrato nel tabellone principale di un torneo pro fino a quello di Chennai di quest’anno E nel giro di un mese, oltre a entrare in un tabellone principale, oggi lo ha pure attraversato per intero veleggiando fino alla finale. La missione é, dunque, compiuta. E avendo anche dato un ottimo colpo alle tasche, oltre che alla classifica, prima di andare a giocarsi il primo turno con Bolelli a Marsiglia, può permettersi sicuramente un po’ di relax al Bomboa.