Calcio. Buffon punge i critici: “Scudetto legittimo per la Juve solo se arriviamo a +15”

buffonGianluigi Buffon è decisamente autocritico per il pareggio della Juventus a Cesena (“Se si sbaglia così l’approccio a una partita la colpa è soprattutto del capitano”), ma, nel post partita del Manuzzi, lancia anche pesanti frecciate: “Il campionato non ce lo regalano gli altri. Quando lo fanno sobbiamo essere bravi e furbi, perché molti, io incluso, non capiscono che per avere la legittimità totale di uno scudetto noi della Juve dobbiamo vincerlo con almeno quindici punti di distacco”.

La distanza in classifica tra Juventus e Roma è rimasta invariata. La partita di stasera rappresenta un passo indietro dal punto di vista della prestazione?

“Sì, va bene il fatto che la distanza sia rimasta invariata perché era quello che speravamo il sabato. Poi chiaramente, dopo oggi, è inutile dire che abbiamo buttato via un’occasione, non è che sia stata una partita giocata male però è stata una partita nella quale, soprattutto i primi venti minuti, abbiamo lasciato delle situazioni di contropiede incredibili che una squadra attenta, una squadra che vuole vincere e cinica come dobbiamo essere noi, non può concedere e non può lasciare, con tutto rispetto per il Cesena che ha fatto una grande partita. Quando si offrono questi approcci di gara, la colpa è chiaramente di tutti e la colpa è soprattutto del capitano, perché secondo me un capitano deve cercare di trasmettere ai suoi compagni delle energie positive e delle energie che devono mantenere svegli e vigili. Oggi probabilmente non mi è riuscito per cui la colpa è soprattutto mia. Un punto va più che bene per come è stata giocata la partita”.

A volte la Juventus scende in campo con un po’ troppa sufficienza?

“La Juventus alcune volte non capisce che il campionato non ce lo regalano gli altri, e quando lo fanno, noi dobbiamo essere bravi e furbi a cogliere l’occasione perché molti giocatori, tra i quali anch’io, devono ancora capire che la Juventus per avere la legittimità totale di una vittoria di uno scudetto deve vincere con almeno quindici punti di distacco. Queste sono occasioni troppo importanti da poter dilapidare. Ci ha fuorviato di parecchio il fatto che nel momento in cui abbiamo rischiacciato sull’acceleratore abbiamo ribaltato immediatamente la situazione per cui pensavamo di aver fatto la cosa più importante e più difficile, però alla fine non avevamo fatto i conti con una squadra e con dei ragazzi che si sono dannati l’anima e hanno meritato ampiamente il pareggio. Credo che questo pareggio e l’atteggiamento iniziale siano frutto della non vittoria della Roma ma questo tipo di approcci sono di chi non è abituato a stare in vetta e non ha esperienza. Una squadra come la nostra, visto che già in precedenza avevamo fallito qualche match ball, doveva secondo me avere un altro piglio. Se io, come capitano, stessi qua a fare finta di nulla e a dire che alla fine non è cambiato nulla perché abbiamo sempre sette punti di vantaggio sulla Roma, farei il male della squadra e di ogni singolo giocatore”.

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