ItalRugby. L’orgoglio davanti agli inglesi: sconfitti a Twickenham (ma a testa alta)

Inghilterra-Italia 14_02_2015 (7)Inizio da urlo: gli Azzurri se la giocano a Twickenham e vanno in meta dopo 4 minuti. Poi inevitabilmente cadono e il match finisce 47-17, ma rimane l’orgoglio di aver realizzato tre mete (Parisse e Morisi) nel Tempio del rugby.

“Abbiamo iniziato la partita in maniera totalmente diversa, abbiamo preso subito il controllo, fatto una meta – ha commentato il ct azzurro Jacques Brunel -. Nel primo tempo, con un po’ di fortuna sui calci, avremmo arrivare all’intervallo in parità. Abbiamo sbagliato e abbiamo avuto l’impressione di poter sfidare questa squadra in modo interessante. Nel secondo tempo però abbiamo fatto due, tre errori in difesa che hanno cambiato la partita. Sono orgoglioso per quello che hanno fatto i ragazzi, hanno lottato fino alla fine e fare tre mete a Twickenham non è da tutti. Punti al piede ne sono mancati, potevano dare più fiducia. Haimona oggi ha sbagliato qualcosa, può succedere. Abbiamo perso le prime due touche poi abbiamo recuperato, buona partita in mischia. Contro una bellissima squadra abbiamo dato una risposta interessante, dobbiamo continuare, non sarà facile ma dobbiamo crederci e provarci”.

“Il risultato alla fine è molto pesante, gli ultimi 25 minuti abbiamo sofferto fisicamente e concesso qualche meta evitabile – ha fatto notare il nostro capitano Sergio Parisse -. Abbiamo comunque fatto un passo avanti e segnato tre mete a Twickenham. Al di là della dubbia meta di Vunipola non possiamo lamentarci dell’arbitraggio. Abbiamo giocato un ottimo rugby, è un passo avanti. Tra due settimane dobbiamo fare una partita migliore a Edimburgo contro la Scozia”.

Il Times attacca gli azzurri

Ma più che la forte Nazionale inglese, al rugby italiano ha fatto male il giudizio severissimo del Times: Owen Slot, firma prestigiosa, è andato giù pesantissimo: “Quanti anni ancora passeranno prima che gli organizzatori del Sei Nazioni comincino a dubitare dell’opportunità di riservare un posto agli Azzurri? Lo dice il ranking internazionale: Georgia e Romania sono sul loro stesso piano. Si potrebbe pensare a un secondo raggruppamento, con un relativo sistema di promozione-retrocessione”. Poi ancora: “La combattività non basta. L’Italia non può continuare a inanellare queste serie di pesanti batoste sistematicamente tra febbraio e marzo senza che gli organizzatori non pongano la necessità di avere nel torneo una squadra competitiva con le altre”.

Insomma il Times spiega che l’Italia, seppure non vince, ha bisogno di non perdere male. Gli Azzurri lo hanno saputo per tutto il match e la pressione su di loro è stata enorme. Alla fine comunque sono usciti a testa alta dal Tempio del rugby inglese come un team capace di battersi (quasi) alla pari almeno per un tempo.

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