E’ lungo l’elenco degli usi e dei costumi , segno delle diversità con cui i popoli hanno costruito la Storia del mondo. Inutile scandalizzarsi o pretendere di costringere tutto all’interno di un pensiero unico. Quando non è in gioco la dignità della persona, il rispetto è d’obbligo.
Per questo non ci è piaciuto l’atteggiamento di Michelle Obama, first lady a “stelle e strisce”, che si è presentata in Arabia Saudita, per rendere omaggio, insieme al marito Barak, a re Abdullah appena deceduto e per salutare il nuovo re Salman. con un look da discoteca e soprattutto senza velo, così come è nella tradizione di quei Paesi.
Qualcuno ha parlato di “provocazione” voluta. Il che rende ancora più grave la scelta della signora Obama, non solo per un motivo di mera opportunità “diplomatica”. L’amicizia anche nei rapporti internazionali merita rispetto per gli usi dei diversi paesi. E’ una regola elementare, che vale per i rapporti tra i popoli e tra le singole persone. Per non dire dell’opportunità di evitare, visti gli attuali contesti, inutili provocazioni.
Scriveva Cartesio, non proprio uno scrittore “tradizionalista”: “E’ utile sapere qualcosa dei costumi dei diversi popoli per giudicare i nostri in maniera più sana, e non pensare che tutto quanto vada contro le nostre abitudini sia ridicolo e contro ragione, come fanno di solito coloro che non hanno visto nulla”. Ecco, quando guardiamo a certi usi e costumi cerchiamo, come occidentali, di non essere ridicoli, alla maniera di Michelle Obama, che, in questa occasione, ha scambiato una visita di cortesia con una sfida da saloon.