Calcio. Terzo Pallone d’Oro per il galactico Cristiano Ronaldo

FIFA Ballon d'Or awarding ceremony in ZurichCristiano Ronaldo ha vinto il Pallone d’Oro per il 2014. Per il portoghese si tratta della terza volta, avendo già conquistato il premio di miglior calciatore del mondo nel 2008 e l’anno scorso.

È dunque andata come previsto. Il portoghese del Real Madrid eguaglia Johan Cruijff, Michel Platini e Marco Van Basten e vince il suo terzo Pallone d’Oro, mentre il Ct della Germania campione del mondo in Brasile, Joachim Loew, si prende il (meritato) premio di miglior tecnico. Stavolta CR7 non si è emozionato, e non ci sono state le sue lacrime ma solo il grido liberatorio al momento di scendere dal palco, dopo aver ricevuto il premio. Nel frattempo lo aveva raggiunto il figlio Cristianinho, mentre mamma Dolores piangeva in platea, come da copione e come è giusto visto l’attaccamento a quel suo erede al quale, quando aveva 15 anni, dei medici dissero che non avrebbe più potuto giocare, a causa di presunte anomalie cardiache.

La vittoria del fuoriclasse portoghese che in patria ha oscurato perfino la fama dello scomparso Eusebio, e al quale di recente nella natia isola di Madeira hanno eretto una statua, conferma la tendenza emersa nel 2010 di non premiare più un rappresentante della Nazionale che ha vinto il Mondiale. Dopo il Sudafrica ne aveva fatto le spese la Spagna, anche perchè i voti erano andati dispersi tra Iniesta e Xavi anziché convergere su un solo giocatore, mentre quest’anno la Germania ha fatto miracoli in Brasile (primo fra tutti il 7-1 alla Selecao a Belo Horizonte) ma ciò non è bastato per far trionfare Manuel Neuer.

Così il Ragno Nero Lev Yashin (il cui soprannome fu ereditato in Italia da Fabio Cudicini) rimane l’unico portiere ad aver vinto il prestigiosissimo premio nel 1963.

Intanto impressiona la grinta di Cristiano Ronaldo, il cui segreto non è solo la classe che, ai tempi di Manchester, fece dire all’altro immenso n. 7 dello United George Best “per la prima volta un paragone con me suona un onore per il sottoscritto”. Il fuoriclasse che la Juventus avrebbe potuto acquistare quando ancora era minorenne ci mette anche una volontà di ferro e una professionalità fatta di una continua voglia di migliorarsi che, anche adesso, lo porta spesso a essere l’ultimo che esce dal campo a fine allenamento.

Lo ha dimostrato anche quando ha tenuto a precisare, dopo i ringraziamenti di rito alla famiglia e al Real Madrid e la dedica “a tutti i portoghesi”, che ora lavorerà per continuare a essere il migliore, perchè aver raggiunto Cruijff, Platini e Van Basten non gli basta. “Ora voglio eguagliare Messi”, ha detto CR7 mentre l’argentino sorrideva in platea e si può scommettere fin da ora che il numero 7 del Real Madrid, a forza di gol (come i 17 messi a segno in Champions) di assist e di prodezze tra un anno sarà ancora lì, pronto a calare il poker. È proprio vero che Barcellona-Real Madrid non è solo il Clasico, ma una sfida continua.

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Una riflessione sul Pallone d’Oro

C’era una volta il Pallone d’Oro, il massimo riconoscimento per un calciatore europeo, istituito dalla rivista sportiva francese France Football. In principio era aperto anche agli oriundi, poi, dal 1995, a tutto il mondo, benché ogni continente avesse ormai il suo di Pallone d’Oro.

E dal 2010 si chiama Pallone d’Oro FIFA in quanto unificato con l’altro premio, il FIFA World Player of the Year, istituito nel 1991.

Il Pallone d’Oro, quello originale data 1956 ed è francese.

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Mario Bocchio

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