Bergamo.Offerte in chiesa con il bancomat. Quando la cresima via WhatsApp?

bancomat“Caro Gesù da quanto è, / che non venivo qui da te,/c’erano ancora le candele di cera e non queste con l’elettricità./Mi piaceva l’odore,/mi piaceva pensare,/che venisse dagli scialle delle signore./Qui le cose corrono ed eccoci qui/e qui la vita è dura da retta a me”.

Era il 1987, quando Luca Carboni ci seduceva con la sua raffinata cifra intimistica e – pur nella elementare fisionomia di una canzonetta popolare – ci apriva alle orripilanti logiche che iniziavano a regolare un’epoca. In quegli anni, però, l’utilizzo delle candele elettriche e di varie altre amenità (chi non ricorda i complessini con batterie e chitarre elettriche durante le liturgie?) si configurava – almeno nelle intenzioni dei più ingenui – come una scelta kitsch che si sarebbe esaurita nel giro di breve tempo.

E, invece, non è andata così. La manipolazione delle coscienze ha generato assuefazione alle sciocchezze riducendo ogni essere umano a mero contemplatore dell’esistente.

Qualche settimana fa, il rettore del santuario di Caravaggio, in provincia di Bergamo, ha pensato bene di permettere ai propri fedeli di poter accendere candele elettriche, prenotare messe e fare offerte con la carta di credito.

L’esperimento è stato stroncato sul nascere da incalzanti polemiche ma – statene certi – nulla impedirà alla fantasia italica di riproporlo sotto ogni altra forma perché quanto più con forza si gridano ai quattro venti taluni principi etici inderogabili, tanto più la quotidianità ci allontana dalla loro applicazione concreta.

Per ora siamo al tentativo finito in farsa, ma prima o poi riceveremo la cresima via WhatsApp e l’eucarestia in contrassegno tramite corriere espresso, poiché oramai uno schermo deresponsabilizzante filtra ogni differenza tra il sacro e l’esecrabile.

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Luigi Iannone

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