Scienze. Un team italiano sta studiando (a Berna) il composto che sostituirà il sale

Il fisiopatologo Clemente Cipresso
Il fisiopatologo Clemente Cipresso

E’ inutile negarlo, a noi italiani piace condire abbondantemente il cibo con spezie per accentuarne il sapore. Sfortunatamente questo gesto quotidiano ha nel tempo delle conseguenze nocive per il nostro organismo. Pensiamo ad esempio al sale, elemento base della cucina, che – secondo stime della Società Europea dell’Ipertensione Arteriosa – usiamo giornalmente ben oltre la dose consigliata di due grammi a persona e che nel tempo può portare a forti scompensi cardiaci.

La soluzione dovrebbe essere quella di mangiare meno salato o, in casi estremi, alimenti insipidi? Non è detto. Un team di ricercatori tutto italiano sta infatti mettendo a punto un composto naturale, creato dall’unione di due estratti vegetali, che dà la sensazione di sapidità senza gli effetti dannosi del sale.

A raccontarcelo è il campano Clemente Cipresso, 33enne fisiopatologo cardiocircolatorio, che con il tecnologo alimentare leccese Massimo Verdicchio e la farmacista romana Elena Viterbo, ha creato il composto. “Tutto è nato – racconta Cipresso – davanti ad un tavolo di un bar di Berna, città in cui eravamo emigrati dopo la laurea per cercare lavoro. Lì abbiamo avuto l’intuizione di creare un composto che potesse sostituire il sale, perché eravamo venuti a conoscenza di una molecola con la capacità di rendere salate le pietanze fino a 4 volte più delle comuni spezie come sale, timo, rosmarino e origano.

Da allora il team centro-meridionale ha messo a punto in un istituto privato di Berna il composto che, se sostituito al sale permetterebbe di ridurre drasticamente le problematiche di ipertensione arteriosa che derivano dal costante consumo di sale e altre spezie.

Facendo due conti non è difficile capire che sarebbe una scoperta rivoluzionaria non solo per il mondo della cucina, ma anche per quello della medicina. Questo perché elimineremmo una delle cause all’origine di circa 216mila casi di ictus, 100mila di infarto e 183mila di scompenso cardiaco che si registrano ogni anno in Italia.

“Di certo non è consigliabile e non è sano fare scorpacciate di spezie, compresa la nostra – conclude Cipresso -. Noi, però, siamo ragionevolmente sicuri del fatto che, a parità di consumo, dieci grammi del nostro prodotto non abbiano alcun effetto collaterale. Due o tre, poi, sarebbero irrilevanti”.

Il progetto sarà presentato all’Expo 2015 di Milano e allo Swiss Startup Awards in Svizzera. Il team è già stato  contattato da alcuni imprenditori del nord Italia interessati a finanziare una produzione della molecola su vasta scala.

@barbadilloit

Natale Cassano

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