Il caso. Tosi a Roma, l’efficacia del modello Verona e i disastri di Marino

Flavio Tosi nel centro sociale Foro 753 di Roma
Flavio Tosi nel centro sociale Foro 753 di Roma

La presenza di Flavio Tosi a Roma, ospite dell’associazione culturale Foro753 per parlare di modelli amministrativi a confronto, ha richiamato l’attenzione dei media, alcuni dei quali hanno legato la presenza nella capitale dell’esponente leghista a dinamiche interne di conflittualità con Salvini: gli organizzatori dell’appuntamento, invece, hanno precisato che il sindaco di Verona è stato invitato per “dialogare di metodi, di idee e di valori”. Metodi, idee e valori che, mettendo a paragone Verona con Roma, risultano esser distanti anni luce dalla disastrosa linea politica del suo alter ego capitolino, Ignazio Marino.

Per capire qualcosa di più su una delle figure più interessanti della scena politica, abbiamo intervistato Paride Alampi, esponente romano di Forza Italia e moderatore dell’incontro con il primo cittadino di Verona.

Città, Identità, Comunità. Come è andato il confronto con il sindaco di Verona su questi argomenti?

E’ stato surreale; appassionante da una parte, deprimente dall’altra! Impossibile non appassionarsi a provvedimenti messi in campo da una amministrazione che ritiene prioritario rispondere alle esigenze reali dei propri cittadini, caratteristica indispensabile ad incoraggiare la partecipazione degli stessi. Deprimente perché Roma sembra lontana anni luce da tale modello.

Qual è a parer suo il punto di forza della ricetta Tosi?

Essersi dimostrato prima cittadino e poi sindaco, senza derive di onnipotenza verso la politica nazionale. Ricorda quando Veltroni si dimise da Sindaco per tentare la scalata a Palazzo Chigi? Beh, per la prima volta fu consegnata Roma ad un sindaco di centrodestra.

Da amministratore locale, potendolo fare, quale aspetto della governance veronese importerebbe nella sua realtà municipale?

Le rispondo con una sola parola, ma dalle molteplici declinazioni: identità! In un momento estremamente complesso come questo, le amministrazioni locali devono avere il coraggio di compiere scelte importanti. Penso alla riforma delle fallimentari politiche di assistenza, allo sblocco dei divieti imposti dal Patto di Stabilità, alla necessaria semplificazione della burocrazia per accedere ai servizi erogati dai Comuni. Potrei continuare per ore!

Azzardiamo un confronto tra Tosi e Marino…

Che differenza c’è tra essenzialità e retorica? Tra dimostrarsi determinati e fingersi caritatevoli? Lascio decidere a lei a chi assegnare i rispettivi profili.

Vedrebbe come prossimo sindaco della Capitale un leghista?

La Lega è un partito in grande ascesa, impossibile negare l’evidenza. Credo, però, debba chiarire definitivamente alcuni punti del suo programma che per Roma ed i romani non sono proprio secondari. Folklore ed affermazioni troppo superficiali, per quanto tali, hanno comunque un peso specifico in politica.

Da esponente di Forza Italia, come commenta il dato elettorale in Emilia e l’apertura del Cav?

Ero certo della grande affermazione del partito di Salvini, forse non mi aspettavo una vittoria di tali proporzioni sulle altre forze del centrodestra. Evidentemente qualche selfie di troppo, aperture ultra-liberiste ed una distanza siderale tra territorio e coordinamenti locali hanno contribuito ad accrescere il gruppo degli astensionisti. Viceversa, argomentazioni chiare e campagne di sostegno alle identità territoriali hanno incoraggiato gli elettori alla partecipazione. La parcellizzazione delle forze del centrodestra deve trovare un punto di sintesi comune, chissà se le capacità che la Lega sta dimostrando di avere, soprattutto nel rappresentare le istanze della società civile, potrà spronare Forza Italia a tornare capofila di una coalizione vincente. Ecco, allora, che la presunta apertura di Berlusconi a Tosi avrebbe un senso molto più ampio, andrebbe ben oltre il semplice dato elettorale.

@barbadilloit

Elena Barlozzari

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