Calcio. Daily Mail: Serie A terzo torneo più ricco del mondo (ma nessuno se ne è accorto)

pallone-e-soldiRoba da non credere: la Serie A è il terzo campionato del mondo per ingaggi ai calciatori. Secondo l’inchiesta di Sportsmail, la divisione sportiva del Daily Mail, l’Italia – in media – garantisce ad ogni giocatore della massima divisione una somma pari a 1,6 milioni di euro. Prima di noi solo la fantascientifica Premier League inglese, che straccia tutti: in media, un calciatore guadagna quasi tre milioni di euro, per la precisione 2,8. Secondo posto per la Bundesliga del rigore e della pianificazione: il campionato tedesco offre ai suoi atleti una media ingaggio che si attesta sugli 1,8 milioni di euro. Per una volta la roboante Liga si classifica subito dopo la Serie A: il monte ingaggi medio per i pedatori del campionato iberico è pari a poco più di un milione e mezzo di euro.

Poi il vuoto assoluto. La Ligue 1 dei fantasmagorici sceicchi del Psg non riesce a superare il milione di sterline (1,2 in euro) di media e risulta tallonata a brevissima distanza dalla Premier League russa con un divario di 87mila sterline di media. Nella top ten dei campionati più ricchi del mondo, l’Inghilterra fa double piazzando la Championship, la sua Serie B, all’ottavo posto subito dopo il Brasile, seguita a pochissima distanza dalla Super League turca del Galatasaray di Prandelli e Wes Snejder.

Con gli altri non c’è storia. Manco la Scozia regge il confronto con l’Inghilterra e si piazza “solo” al diciottesimo posto, dopo la massima divisione ucraina (!) e subito prima della Bundesliga austriaca. C’è poco da esaltarsi, però, per il pallone nostrano. Se dovessimo prestar fede all’aridità dei numeri e della contabilità, occorrerebbe desumere che la Serie A sia dei tornei al top del Pianeta, addirittura migliore della Liga, della reclamizzatissima (probabilmente a torto) Ligue 1 e di tutti i campionati sudamericani. O, più prosaicamente e più precisamente, che le società italiane hanno ancora la forza e la capacità di garantire ingaggi di lusso ai loro tesserati. Ma allora perché, in fase di mercato, l’Italia pallonara spende meno di Mario Monti in una finanziaria? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto godiamoci un primato che non significa – purtroppo per la qualità del nostro calcio – proprio un bel nulla.

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Giovanni Vasso

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