Gli sconfitti. Monti: alle elezioni da premier, arriva ‘ultimer’. Il popolo boccia il Grigiocrate

Mario MontiMonti chi? C’è chi entra in conclave papa ed esce cardinale. E chi va alle elezioni da premier ed esce ultimer. Il flop del Grigiocrate fa felici tutti, a parte gli speculatori che, dopo aver scommesso sul centrino, avevano puntato su una vittoria a mani basse di Bersani. Invece niente. La banda Monti arranca, al di qua o al di là della soglia fatidica del quorum. Se non dovesse farcela, alla Camera, il disastro del Grigiocrate significherebbe la scomparsa politica di Casini e Fini: c’est fini.

Ma al di là dei seggi conquistati o meno, la pesante sconfitta di Monti ha le stesse motivazioni della non vittoria di Bersani: la ricetta delle lacrime e sangue non piace. L’Italia ha urlato che non vuol finire come la Grecia per accontentare la Merkel ed i suoi amici. Gli italiani hanno capito che la soluzione Monti era quella di un declino senza fine, senza possibilità di recupero. Non bastava cancellare le immagini di disperazione della Grecia, perché ormai la comunicazione non è riservata a Rai e Mediaset, al Corriere della Sera o a Repubblica.

L’immagine della Grecia dei sacrifici, con 400mila bambini che sopravvivono al di sotto della soglia di povertà, è stata l’immagine della sconfitta di Monti. La sua ricetta è stata respinta dagli elettori più poveri, dai disoccupati, da chi rischia di perdere il lavoro. Ma è stata rifiutata anche dagli artigiani, dai commercianti, dai piccoli industriali. Non basta riempire le liste di padroni della Kamchatka, di ricchissimi imprenditori, di supermanager che han fatto danni là dove sono andati. Perché gli interessi di chi vuole manodopera italiana a bassissimo costo per vendere all’estero e aumentare i propri utili, sono totalmente diversi dagli interessi di chi, in Italia, deve sopravvivere con questi stipendi da fame e con prezzi da Europa del Nord.

Questa è stata la risposta al liberismo dell’Oscar della bufala e del commesso dei banchieri. E chiunque andrà a governare questo Paese, dovrà fare i conti con la stragrande maggioranza degli italiani che, scegliendo per un nugolo di formazioni diverse, hanno comunque chiarito di volere soluzioni di sviluppo e non di sacrifici che servono solo per pagare gli speculatori.

Leo Junior

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