Championship. La lunga notte di Leeds: Cellino esonera (e richiama) il tecnico Hockaday

cellinoMassimo Cellino si è già fatto riconoscere anche nello Yorkshire. Uno dei più prolifici serial killer delle panchine in Italia era sul punto di giustiziare anche Dave Hockaday, allenatore del “suo” Leeds. Aveva già deciso di silurarlo dopo aver incassato la seconda sconfitta di fila, in due giornate, alla guida dei Whites. Poi ha fatto marcia indietro, concedendogli ancora un po’ di tempo per dimostrare il suo valore in attesa di completare la rosa che, nei piani dell’ex patron cagliaritano, dovrebbe riportare lo United in Premier League.

LA DISFATTA. E’ stata la notte più lunga della storia celliniana dei Whites. E non siamo che all’inizio del campionato. Dopo quattro gare, il Leeds ha già perso contatto con i piani altissimi della classifica. All’esordio ne ha buscate due dai Lions londinesi del Millwall, parziale rivincita contro il Middlesborough (1-0) e poi altre due sconfitte: due a zero a domicilio da parte del Brighton e, nell’ultimo weekend, quattro a uno in casa del Watford dei Pozzo, con doppietta di Forestieri e gol su rigore del bad boy Deeney. C’è poco da stare allegri, nello Yorkshire.

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SANGUE E STADIO. “Avevo deciso di esonerarlo a Watford – ha spiegato il sanguinario Cellino allo Yorkshire Evening Post –, mi sono detto “è finito”, la prestazione della squadra mi aveva mortificato e mandar via l’allenatore era l’unica cosa che avrei voluto fare”. Poi qualcosa, nella mente del “killer” dei tecnici, è cambiato. Ed ha deciso di concedergli la grazia dopo una lunga notte di veleni, addii e clamorosi ritorni. “Potrebbe anche non rivelarsi un buon allenatore, Hockaday – ha detto ancora Massimo Cellino – ma licenziarlo adesso non sarebbe giusto. Aspettiamo che la rosa sia compiuta e vedremo, allora, cosa sarà capace di fare”. 

NESSUNO LO VUOLE? Per Hockaday non sarà certo la migliore delle condizioni per poter lavorare serenamente. Anche la società gli volta le spalle, i tifosi non l’hanno mai amato perchè non lo hanno mai ritenuto all’altezza di poter sostituire Brian McDermott, la prima “vittima” di Cellino da quando è al timone del Leeds.

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