LA DISFATTA. E’ stata la notte più lunga della storia celliniana dei Whites. E non siamo che all’inizio del campionato. Dopo quattro gare, il Leeds ha già perso contatto con i piani altissimi della classifica. All’esordio ne ha buscate due dai Lions londinesi del Millwall, parziale rivincita contro il Middlesborough (1-0) e poi altre due sconfitte: due a zero a domicilio da parte del Brighton e, nell’ultimo weekend, quattro a uno in casa del Watford dei Pozzo, con doppietta di Forestieri e gol su rigore del bad boy Deeney. C’è poco da stare allegri, nello Yorkshire.
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SANGUE E STADIO. “Avevo deciso di esonerarlo a Watford – ha spiegato il sanguinario Cellino allo Yorkshire Evening Post –, mi sono detto “è finito”, la prestazione della squadra mi aveva mortificato e mandar via l’allenatore era l’unica cosa che avrei voluto fare”. Poi qualcosa, nella mente del “killer” dei tecnici, è cambiato. Ed ha deciso di concedergli la grazia dopo una lunga notte di veleni, addii e clamorosi ritorni. “Potrebbe anche non rivelarsi un buon allenatore, Hockaday – ha detto ancora Massimo Cellino – ma licenziarlo adesso non sarebbe giusto. Aspettiamo che la rosa sia compiuta e vedremo, allora, cosa sarà capace di fare”.
NESSUNO LO VUOLE? Per Hockaday non sarà certo la migliore delle condizioni per poter lavorare serenamente. Anche la società gli volta le spalle, i tifosi non l’hanno mai amato perchè non lo hanno mai ritenuto all’altezza di poter sostituire Brian McDermott, la prima “vittima” di Cellino da quando è al timone del Leeds.