Per la Dia, è a Napoli che si registrano i segnali più vistosi che sembrano tradire la rinascita del contrabbando. Nella relazione relativa all’ultimo semestre 2013, gli inquirenti della Direzione investigativa antimafia, mettono nero su bianco sospetti e nuovi trend: “Si registra un ritorno all’attività di contrabbando di sigarette in particolare nei quartieri napoletani della Duchessa e della Sanità”.
Il riferimento all’area centrale del capoluogo partenopeo non è da sottovalutare anche per un’altra ragione. Secondo la Dia, infatti, è proprio qui che sorgono le “centrali” della falsificazione in vengono confezionati e smerciati i prodotti fasulli che imitano le griffe di grido.
Ma il fenomeno non interessa di certo solo Napoli dato che, negli ultimi tempi, si sono letteralmente moltiplicati gli arresti tra la Sicilia e la Puglia di contrabbandieri scoperti con ingenti quantità di tabacchi lavorati esteri privi del bollino dei Monopoli di Stato e destinati ad essere immessi nel mercato nero delle “bionde”, dove un pacchetto può arrivare a costare anche meno della metà di quanto, invece, costerebbe dal tabaccaio.
I contrabbandieri, però, sembrano aver lasciato in rada i famigerati “motoscafi blu”. Adesso – almeno stando alle ultimissime operazioni delle forze dell’ordine – le sigarette arrivano (sempre via mare) grazie a corrieri che nascondono le stecche ovunque, persino all’interno di zucche vuote.