FRANKIE GOES TO NEW YORK. Lampard, 36 anni compiuti il 20 giugno scorso, se ne andrà a svernare in America. Ha già l’accordo con il New York City. C’è solo un piccolissimo problema: Frankie inizierà la sua avventura nel “soccer” a marzo prossimo. Si pone, per lui, l’angoscioso dilemma che già afflisse l’intelligencija russa alla fine dell’Ottocento. “Che fare?”. A dargli una risposta non è stato Nikolai Cernisevskij bensì lo sceicco Mansour, proprietario della franchigia newyorkese. Un sussurro più pesante di una martellata: “Vieni a Manchester, vieni al City e poi parti”. Chelsea è in fiamme.
FUOCO E FIAMME. I tifosi Blues l’hanno presa malissimo. Su Twitter è un tutto un proliferare di insulti di massa. Il saluto più gentile rivolto all’ex bandiera è “Addio Giuda”. C’è chi l’ha presa malissimo. A volte capita che ti innamori di una squadra grazie alle prodezze del suo uomo più rappresentativo. Spesso, succede quando sei piccolo. Vedi una finta di Maradona e tiferai Napoli anche se abiti a Bolzano. Lothar Matthaus scocca un missile terra-aria e diventi interista. Roberto Baggio ha sulla coscienza centinaia di juventini. Lampard è colpevole del più alto tradimento che la passione sportiva contempli: sei una bandiera, mi fai innamorare di te e della tua squadra stramaledetta e poi te ne vai da chi mi hai insegnato – sportivamente, of course – a odiare. Diventi il Grande Satana. A quel punto può accadere anche che la tua maglietta bruci, come estremo atto di disperazione…