LA PUNIZIONE DIVINA.La partita la inizia in modo soft. C’è da credergli: non ha dormito, negli ultimi sei mesi, per studiarsi tutte le fisime di De Rossi, per sezionare il cervello calcistico di Pirlo, azzoppare gli aspiranti stantuffi Marchisio e Candreva. E per annullare lui, Mario Balotelli. Che aveva confessato di non conoscere quasi nessuno della formazione centramericana. “Noi li conosciamo bene”, aveva detto Pinto. E aveva ragione. Verso la fine del primo tempo, Giorgio Chiellini – professione randellatore – stende senza pietà Campbell. L’arbitro cileno Osses, che non fischierebbe nemmeno in caso di sparatoria, lascia correre. Pinto si trasforma e diventa un ossesso, protesta, urla, sbraccia. C’è da capirlo. Passa una manciata di minuti ed ecco che la rivincita è servita: s’è incarnata in Bryan Ruiz, s’è sublimata in un colpo di testa che va dentro netto. Si volta, Pinto, è davanti al quarto uomo. Glielo dice chiaro e tondo: “E’ stata una punizione divina”. Che poi si sfiori la rissa nel tunnel, questa è un’altra storia…
SBRUFFONE O PROFETA? La Costa Rica è qualificata alla fase finale dei mondiali. Chi asseriva di crederci, fino a ventiquattr’ore prima della disfatta azzurra, sarebbe stato sottoposto a Tso immediato. Jorge Luis Pinto, a dicembre scorso, lo aveva detto chiaramente: “La Costa Rica passerà di sicuro, le altre non lo so. Certo, abbiamo un girone di ferro con tre nazionali forti e titolate. Ma in Brasile conterà il presente e non il passato”. Ne era sicuro perchè: “Nelle occasioni difficili diamo sempre il massimo”. Dio ti benedica, folle profeta venuto da San Gil, in Colombia. Chi ti voleva sbruffone è stato musicalmente smentito da una partita giocata al meglio delle possibilità dalla Costa Rica, piccola, minuscola “squadretta” che ha frantumato i sogni dell’Inghilterra, sonoramente battuto l’Uruguay, velenosamente (con la mano del severo e giusto dio del calcio) sconfitto l’Italia. Balotelli ti ricorderà a lungo, senor Pinto…