Si parte dunque “salvando” da una condanna tanto preventiva quanto mediatica Mario Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio. Non è una provocazione. Ma un profilo differente rispetto alle scelte editoriali di Corriere e Repubblica che hanno sbattuto, complice Angelino Alfano, il mostro in prima pagina. Il sommario d’apertura vale quanto una denuncia: “Giornali, politici e governo scatenati”.
Al fianco di Sansonetti scende in campo anche Vittorio Feltri, storico editorialista de Il Giornale. Proprio a lui dobbiamo la difesa di Erri De Luca, finito sotto inchiesta per le chiare posizioni No Tav: ” In effetti – scrive – il pensiero è libero per definizione e cercare di punirlo solo perché non coincide con il tuo, o con quello dominante, mi sembra una forzatura degna del peggior regime tirannico”. Un monito che si affianca all’interrogativo che sovrasta pagina 23: “Il negazionismo può essere un reato? Esistono limiti alla ricerca storica? Tesi scriteriate si combattono con tesi fondate o serve il codice penale?”. La risposta non è data. Una scelta a-dogmatica. Un quesito aperto fa il paio con la carica libertaria che accompagna la nuova sfida targata Sansonetti.
@barbadilloit