Chiesa. L’ammonimento del Papa: “Sono i poveri a pagare la corruzione dei politici”

L'udienza generale del Mercoledì di Papa FrancescoLa corruzione dei potenti finisce per essere «pagata dai più poveri». Papa Francesco tuona nuovamente su uno dei temi da lui ritenuti più urgenti. Un grido quasi disperato. In merito alla piega del corruzione si era già soffermato durante l’incontro dei mesi scorsi con la delegazione dei parlamentari italiani incontrati in San Giovanni in Laterano. L’ammonimento del vescovo di Roma si è ripetuto oggi durante l’omelia mattutina tenuta nella Domus Santa Marta. Il contenuto del discorso è stato diffuso dalla Radio Vaticana.

«Sui giornali noi leggiamo tante volte: ah, è stato portato in tribunale quel politico che si è arricchito magicamente. E’ stato in tribunale, è stato portato in tribunale quel capo di azienda che magicamente si è arricchito, cioè sfruttando i suoi operai. Si parla troppo di un prelato che si è arricchito troppo e ha lasciato il suo dovere pastorale per curare il suo potere. Così i corrotti politici, i corrotti degli affari e i corrotti ecclesiastici». Così il Papa commentando la vicenda biblica di Nabot.

Una piaga che tuttavia si spiega, nelle parole di Francesco, attraverso una lettura spirituale delle vicende umane: «Dobbiamo dire la verità: la corruzione è proprio il peccato a portata di mano, che ha quella persona che ha autorità sugli altri, sia economica, sia politica, sia ecclesiastica. Tutti siamo tentati di corruzione. E’ un peccato a portata di mano. Perché quando uno ha autorità si sente potente, si sente quasi Dio».

Per il Papa argentino c’è un nesso inscindibile tra corruzione e disservizi. Le malefatte di politici e affaristi le «pagano gli ospedali senza medicine, gli ammalati che non hanno cura, i bambini senza educazione. Loro sono i moderni Nabot, che pagano la corruzione dei grandi. E chi paga la corruzione di un prelato? La pagano i bambini, che non sanno farsi il segno della croce, che non sanno la catechesi, che non sono curati. La pagano gli ammalati che non sono visitati, la pagano i carcerati che non hanno attenzioni spirituali. I poveri pagano. La corruzione viene pagata dai poveri: poveri materiali, poveri spirituali».

«L’unica strada – esorta Francesco – per uscire dalla corruzione, l’unica strada per vincere la tentazione, il peccato della corruzione, è il servizio. Perché – aggiunge – la corruzione viene dall’orgoglio, dalla superbia, e il servizio ti umilia: è la carità umile per aiutare gli altri».

@fernandomadonia

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a cura di Fma

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