Azzurro Mondiale. Se Pirlo disegnerà lampi a centrocampo l’Italia andrà in fondo

pirloAndrea Pirlo è uno dei veterani della comitiva azzurra. Nei piedi ha talento puro insieme ad un telecomando con il quale mandare in gol gli attaccanti. Nella Juventus i suoi lanci hanno fruttato scudetti su scudetti. Sarà così anche in Brasile?

Il centrocampo disegnato da Cesare Prandelli ha in Re Andrea il fulcro, mentre a Daniele De Rossi toccheranno i compiti di interdizione davanti alla difesa. L’infortunio di Montolivo priva la rosa di un elemento duttile, in grado di curare sia la fase di costruzione che il contenimento. Verratti affiancherà Pirlo sulla linea mediana: questa scelta potrebbe esaltare sia le geometrie del reparto che la capacità di gestione del pallone nei frangenti più caldi.

Ai Mondiali non sono le motivazioni a fare la differenza. Conta la marcia in più che viene dall’indossare la maglia della propria nazionale e dalla capacità di tenere ritmi elevati (nonostante il clima brasiliano), senza cali di concentrazione.

“L’Italia può vincere il mondiale. Non mi accontento dell’obiettivo minimo, siamo competitivi e possiamo arrivare fino in fondo”: Pirlo è ambizioso. Ha così caricato il gruppo a poche ore dall’esordio con l’Inghilterra. Le parole contano e hanno un peso. L’Italia non può temere una nazionale priva di stelle come l’Inghilterra, né il calcio anglosassone – tutto calibrato sulla fisicità e sulla velocità – può sul piano tattico impensierire gli azzurri.

Allora quale può essere la chiave di volta? Pirlo. Se Re Andrea disegnerà lampi sul prato di Manaus per Balotelli e Cassano non solo creerà le condizioni per una rivincita internazionale (dopo i flop europei della Juve) ma confermerà il primato del carattere nazionale: il genio e la creatività italiana possono consentire di surclassare qualsiasi avversario.

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Michele De Feudis

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