Roma. Al via Comunitaria festa non conforme e “officina” del quotidiano

Ludoteca, calciobalilla, stand, gastronomia, musica, approfondimenti e soprattutto  –  come racconta il suo nome  –  voglia di stare insieme, mettendo in condivisione tutto o qualcosa di sé. Questa è Comunitaria 2014. L’evento, giunto alla sua 4° edizione, durerà tre giorni a partire da questo venerdì, ore 19,30. “Stessa spiaggia stesso mare” è la risposta a quanti domandano coordinate esatte, infatti, come da tradizione, la Festa delle Comunità si terrà presso l’ex Asl di Maccarese di via di Castel San Giorgio 225, occupata dall’Associazione Foro753 nel 2007.

La struttura, rinata con il nome di Spazio Libero AgroRomano, in questi anni è cresciuta, tanto da diventare fulcro aggregativo di un intero territorio, come il litorale, pressoché privo di offerte simili. Tutto ciò è stato possibile grazie al contributo di Foro753, Due Punto Undici, Fons Perennis, Circolo Janus e tutte le altre associazioni che a vario titolo hanno aderito al progetto, dimostrando come Comunitaria sia, prima che festa, metodo possibile. Proprio su questo argomento, riuniti in una tavola rotonda, i protagonisti di Comunitaria si confronteranno dalle ore 17.30 alle 19 di sabato. Ulteriore conferma di come Spazio Libero AgroRomano, sede dell’imminente incontro comunitario, sappia diventare officina del quotidiano, proprio come quando, con la sua rosa di attività e servizi calibrati in base alle esigenze locali, si pone in un atteggiamento di continuo dialogo col territorio.

Le proposte formulate dagli attivisti di AgroRomano spaziano dai temi dell’ambientalismo a quelli del riciclo creativo, passando per orto, artigianato, prodotti biologici, attività ricreative per i piccoli, dimostrazioni sportive, mostre di pittura, fotografia. Insomma, tantissime sono le iniziative che hanno rivitalizzato l’ex struttura abbandonata, il cui minimo comun denominatore sembra essere un’idea di cultura che evade dai manuali per non escludere nessun aspetto della vita pratica. Partecipare per credere.

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Elena Barlozzari

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